Con il mese di novembre sono iniziate le attività del cantiere di demolizione dell’ex centrale termoelettrica Torre del Sale, fuori servizio dal 2015 e oggi oggetto di vendita tra Enel Stigliano Sviluppo per la riqualificazione del sito in chiave di sostenibilità a vocazione turistica, ambientale e commerciale.

Le operazioni di demolizione, gestite da Tor del Sale S.r.l. controllata di Stigliano Sviluppo, sono cominciate dai trasformatori della stazione elettrica, situati a fianco dell’edificio contenente i gruppi di produzione, e dai cinque serbatoi che contenevano l’olio combustibile, già bonificati da Enel secondo le procedure previste dalla normativa in materia. Successivamente verranno demolite le caldaie, le turbine, i fabbricati macchine, la sala quadro e gli edifici adibiti ad ufficio. L’ultimo step coinvolgerà le ciminiere per ottenere il raggiungimento del green field in circa tre anni con conclusione dei lavori entro la fine del 2024. Le attività comprenderanno le scoibentazioni e il riciclo dei materiali in ferro, acciaio e altri metalli riutilizzabili e verranno effettuate in parallelo alle bonifiche dell’area, curate da Enel, con una gestione dell’intero cantiere che sarà condotta con particolare attenzione alla sostenibilità e all’innovazione.

In linea con i propri valori aziendali, Enel ha portato avanti ogni iniziativa in dialogo con le Istituzioni nazionali, regionali e locali nell’ambito del percorso di confronto con il territorio, intrapreso alcuni anni fa secondo linee guida di sostenibilità sociale, economica e ambientale, con l’obiettivo di creare valore per le comunità locali. A questo proposito, importante è anche la collaborazione con l’Oasi di Orti Bottagone del WWF con cui è stata rinnovata la convenzione per l’utilizzo di una parte di terreni di proprietà Enel e con cui è stato promosso un progetto di sostenibilità attraverso la realizzazione, a cura di Tor del Sale S.r.l.,  di piattaforme nido a fianco della centrale per i balestrucci, uccelli migratori della famiglia delle rondini che nidificavano nell’area delle caldaie. La prossima primavera i balestrucci troveranno una nuova casa ad attenderli per favorire la nidificazione e la riproduzione di questa specie protetta di avifauna. I rappresentanti dell’Oasi sono in contatto anche con Tor del Sale srl per future sinergie nella progettualità che darà nuova vita al sito.

La centrale di Piombino, entrata in servizio nel 1977 e chiamata per l’ultima volta in produzione nel 2012 per poi ottenere nel 2015 il nulla osta alla dismissione da parte del Ministero dello Sviluppo economico, era costituita da 4 gruppi di produzione, alimentati ad olio combustibile, per un totale di 1.280 MW di potenza installata. Oltre alle strutture e alle apparecchiature connesse alla produzione, l’impianto era dotato di 5 serbatoi, già bonificati. Le 4 caldaie erano collegate ai due camini di 195 metri di altezza.


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