Taglio del nastro ieri per l’omaggio ai 50 anni d’arte del maestro toscano Sergio Nardoni, la prima mostra dopo il lockdown che fa riaprire i battenti allo storico palazzo Malaspina, fermo da quasi due anni a causa della pandemia. La vita artistica della cultura contemporanea torna a riempire di linguaggi espressivi le sale di uno dei centri espositivi più importanti del Chianti con la pittura de “Il non allineato”, l’artista di fama mondiale che vive e lavora a Barberino Tavarnelle da più di venti anni.

A Sergio Nardoni è dedicata la retrospettiva, promossa e organizzata dal Comune di Barberino Tavarnelle, che accoglie i capolavori di una vita, dai primi anni ’70 ai giorni nostri, sessanta opere attraversate dal filo conduttore della visione figurativa in cui l’artista si racconta e interpreta la realtà, intrisa di sogno e linguaggi metafisici, ispirata a Giorgio De Chirico, senza mai lasciarsi travolgere da codici e tendenze artistiche. Alla presenza di un nutrito pubblico sono stati il sindaco David Baroncelli, l’assessore alla Cultura Giacomo Trentanovi, insieme all’artista, ad inaugurare la mostra “Il non allineato – Sergio Nardoni e la sua scuola”, mezzo secolo di percorso artistico, acclamato e riconosciuto a livello internazionale. L’evento, patrocinato dalla Regione Toscana e dalla Città Metropolitana di Firenze, oltre che dall’Accademia delle Arti del disegno, è arricchito dall’esposizione dei lavori degli ex allievi di Nardoni, provenienti dalla Scuola internazionale e da altri centri di formazione artistica italiani e stranieri che ne hanno saggiato le qualità come docente. 

“Arte per me è non fermarsi mai, un percorso di crescita coerente, in continuo movimento – commenta l’artista Sergio Nardoni –  che non conosce soste e non si adegua agli stili, alle tendenze delle epoche ma resta fedele a se stesso. Arte è qualcosa che non appartiene a nessuno, un linguaggio che deve essere lasciato agli altri, un segno, un piccolo grande patrimonio di saperi da trasmettere soprattutto alle nuove generazioni”.

“Abbiamo chiesto al maestro Nardoni – dichiara il sindaco David Baroncelli – di rappresentare il suo percorso come un viaggio vitale e incalzante, segno della ripartenza e della rinascita della cultura chiantigiana, non a caso abbiamo scelto di aprire proprio con i suoi capolavori le porte di Palazzo Malaspina dopo lo stop causato dalla pandemia, un grande pittore del nostro territorio che ha alimentato costantemente di esperienze, incontri, relazioni il suo cammino che oggi è riconosciuto su scala mondiale, una mostra che dà speranza e prospettiva ai linguaggi della cultura e dell’arte contemporanea rivolgendo una particolare attenzione alle nuove leve della pittura italiana”.

“Nella mostra che proponiamo come primo evento del Palazzo Malaspina dopo l’emergenza – sottolinea l’assessore alla Cultura Giacomo Trentanovi – si respira una profonda aria di libertà espressa sia negli scenari, mai deserti e fuori dagli schemi geometrizzanti, sia nelle figure umane che li abitano intrecciandosi, simboli di comunicabilità, i cui sguardi oltrepassano i confini del quadro per incontrarsi altrove, un destino comune di grande attualità, in cui ritrovo i bisogni di questo difficile momento, scandito dal tempo della pandemia”.

L’inaugurazione della mostra è stata preceduta dalla proiezione dell’anteprima del docufilm “Il non allineato: Sergio Nardoni le stagioni della vita e della pittura” di e con il regista Riccardo Valesi al Cinema Giuseppe Verdi di San Donato in Poggio, in collaborazione con la Società Filarmonica. 

L’ARTISTA

Un pittore dei sentimenti e delle emozioni che non ha mai rinunciato al privilegio di dipingere ciò che vede, percepisce, sente per costruire una personalissima architettura dell’anima che si nutre di pathos in movimento, abitata da piramidi di corpi, leggeri, che in linea verticale, tracciano la loro strada alla ricerca della felicità. Sergio Nardoni predilige paesaggi e composizioni reali e metafisici allo stesso tempo, abitati da figure umane che diventano personaggi, segni distintivi, simboli di una perfetta sintesi tra la dimensione figurativa e l’interpretazione dell’irrealtà.  Il viaggio di Nardoni, al fianco dei suoi ‘personaggi’, donne e uomini, apparentemente silenti, distanti ed estranei gli uni rispetto agli altri, avvolti da panneggi di ispirazione classica, arricchisce le sale dello storico Palazzo Malaspina, cuore medievale di San Donato in Poggio. Essi danno forma e voce all’azione dinamica della cultura, affiancati da personaggi in costume, catapultati da un palcoscenico teatrale o circense, tratti da un mondo parallelo fantastico dal sapore retrò. Sono gli ambasciatori nel mondo dell’inconfondibile Nardoni che ricorrono nel lungo cammino culturale del maestro, portati ovunque, nelle scuole, nelle grandi città e università del mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, dove il pittore ha esposto e insegnato.

LA MOSTRA

La mostra si caratterizza non solo per il respiro internazionale ma anche per la ricchezza espositiva di una produzione varia ed eterogenea che spazia nel tempo, dalla ritrattistica ai capolavori storici e all’omaggio contemporaneo all’illustratore americano Edward Hopper. Oltre ad alcune opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, il percorso espositivo propone in forma inedita le grandi tavole che Nardoni ha dipinto per celebrare i 50 anni dalla morte dell’artista Edward Hopper che, dopo il debutto di Barberino Tavarnelle, sbarcheranno in un evento di ampio respiro nella grande Mela. In mostra anche un ritratto della storica dell’arte Cristina Acidini, già Sovrintendente di Firenze (2006-2014) e attuale presidente dell’Accademia delle Arti del disegno, un gruppo di dipinti sul tema del Risorgimento, la Toscana e l’Unità d’Italia, per ricordare l’alta onorificenza di ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana conferita a Sergio Nardoni dal Presidente della Repubblica per i suoi meriti artistici, i bozzetti e i disegni preparatori per la volta del Santuario di Santa Maria a Mare di Castellabate, utilizzati per la realizzazione dell’opera in grandi dimensioni.

ORARI DI APERTURA

La mostra sarà visitabile fino a domenica 9 gennaio 2022. Apertura: venerdì – sabato – domenica ore 16:00/19:00 Ingresso Gratuito tramite Green Pass. Palazzo Malaspina Via del Giglio, 31 – San Donato in Poggio – tel. 055 8072338. Nel periodo delle Festività natalizie la mostra sarà aperta anche nei seguenti giorni:
mercoledì 8 dicembre 16:00/19:00, venerdì 24 e 31 dicembre 10:00/13:00, giovedì 6 gennaio 16:00/19:00. Il Palazzo resterà chiuso sabato 25 dicembre.


Il “Premio Catarsini” di pittura/grafica compie venti anni:

Culle per il Meyer nel segno di Lucrezia