Nel pomeriggio di ieri la Polizia di  Stato ha eseguito una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Lucca nei confronti di K.A. albanese  classe 1996 e la moglie italiana D. M. B. classe 1994.

In particolare, il titolare di un negozio di abbigliamento di Lucca aveva ricevuto alcune lamentele da clienti esteri i quali, dopo aver acquistato “on line” svariati capi di abbigliamento e accessori di pregio lamentavano il fatto che al momento dell’arrivo a destinazione del “pacco” non vi era tutta la merce acquistata on line, nonostante il pacco pervenuto non risultava apparentemente manomesso.
Gli investigatori accertavano che, verosimilmente, gli ammanchi avvenivano dopo la consegna dei pacchi contenenti capi di abbigliamento o accessori al corriere della compagnia di spedizione “UPS” incaricata per la successiva consegna al cliente destinatario.
Il titolare del negozio precisava che in passato questi eventi non si erano mai verificati, ma nel mese di febbraio 2023, poiché il servizio del ritiro dei pacchi pronti per la spedizione da parte del corriere della ditta “UPS” era stato svolto da un nuovo addetto, che in seguito, ha saputo chiamarsi K. A. cittadino albanese . Sempre il titolare del negozio aveva esaminato alcune piattaforme dedite alla vendita “on line” in particolare su una di queste constatava che vi erano in vendita gli oggetti non pervenuti a destinazione ai legittimi clienti.
Gli investigatori della Squadra Mobile procedevano ad esperire una serie di indagini telematiche ed attraverso gli indirizzi I.P. giungendo all’identificazione di entrambi gli indagati che poi sono risultati essere il corriere che doveva consegnare i pacchi e la moglie.
Nel pomeriggio di ieri veniva eseguita la perquisizione delegata rinvenendo e sequestrando diversi capi di abbigliamento tra cui 9 borse di marche diverse, burberry e pinko, giacchetti moncler scarpe hogan nonché, nascosti all’interno di un mobile 5,5 chilogrammi circa di sostanza stupefacente suddivise in 494 dosi a forma di “ghianda” risultata positiva al narcotest per l’hashish, 20 grammi di sostanza risultata positiva al narcotest per la cocaina, un bilancino di precisione e un telefono cellulare.
K. A. veniva tratto in arresto per la detenzione dello stupefacente mentre il fratello di questi, minorenne e la moglie denunciati a piede libero per quanto concerne lo stupefacente


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