Villa Favard è uno degli esempi più riusciti di villa nobile fiorentina. A lungo abbandonata, è stata poi recuperata insieme al suo parco e messa disposizione dei cittadini di Rovezzano borgo oggi inglobato nella città di Firenze.
Situata in una zona un tempo ricca di vegetazione (un tempo la villa stessa era chiamata Villa dei Pini per gli alberi che la circondavano) si trova nella periferia est della città. Oggi ci si accede da Via Rocca Tedalda 451 come ingresso principale e secondario da Via Aretina 511 ed ospita la sede distaccata del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini.
Marco Panti, da sempre un cittadino attento e studioso della villa, in una lettera inviata al Sindaco di Firenze e alle autorità competenti segnala
“il grave stato di abbandono e degrado delle nuove piantumazioni effettuate recentemente nel parco medesimo, con conseguente stato di secchezza e morte delle giovani piante dovuto a evidente non idoneo innaffiamento.“
Lo spreco di denaro pubblico e il danno per il parco sono sotto gli occhi di tutti. Che il Comune di Firenze non sia nuovo a piantumazioni subito abbandonate a se stesse non è cosa nuova. Ci sono esempi ovunque. Solo là dove cittadini armati di buona volontà hanno provveduto personalmente ad accudire le nuove piante, si sono avuti risultati.
E non sono solo gli alberi ad essere lasciati a morir di sete con spreco di pubblico denaro. ne sanno qualcosa le fioriere di via Gioberti!
Perchè la “città del Fiore” non cura la propria immagine verde?
La domanda è legata ad un sistema politico che con l’obiettivo del risparmio ha finito per spendere molto di più. Davvero il sistema degli appalti a cooperative non va rivisto? Erba non tagliata, piante non annaffiate e non curate, Firenze da un’immagine di sé triste e desolante in fatto di verde. Per capirlo basta fare un “giro sulla tramvia che unisce Scandicci e Firenze.
Il percorso non brilla per vegetazione ma appena usciti dalle Cascine in direzione Stazione la città mostra un aspetto di totale abbandono. Sicuramente qualcuno dirà “son cantieri aperti” ma noi replichiamo che quella tramvia è in funzione ormai da anni e che nessuno ha pensato di mettere mani alle aiuole che costeggiano la Torre della Serpe e su fino a Porta al Prato. La Lo spettacolo è avvilente. Senza parlare della totale mancanza di verde di Piazza della Stazione dove al posto di prati e alberi rinfrescanti visitatori e fiorentini si devo accontentare di una giungla di lugubri pali neri.
Ma il “buon vecchio giardiniere” assunto con stipendio regolare dal comune che amava la sua città, perché ha smesso di andare di moda?