Tutelare, conservare e diffondere beni di particolare pregio e rarità presenti nelle biblioteche e negli archivi della provincia di Pistoia.

E’ questo l’obiettivo di due progetti dal titolo “Identità e memoria” e “Le radici e le ali”, entrambi messi a punto dalla rete di cooperazione Redop – di cui la Biblioteca San Giorgio è capofila – finanziati dalla Fondazione Caript attraverso il bando “Restauro e valorizzazione del patrimonio artistico” per un importo complessivo di 99.000 euro (47.000 euro per Identità e memoria e 52.000 euro per Le radici e le ali).

«Si tratta di un importante intervento di salvaguardia del patrimonio archivistico, bibliografico e storico del territorio pistoiese, – sottolinea il primo cittadino di Pistoia Alessandro Tomasi, sindaco del Comune capofila della rete Redop – che costituisce un’insostituibile risorsa per ricostruire la storia della nostra città tra la fine dell’Ottocento e il Novecento. Una volta che sarà concluso anche questo secondo progetto, le opere originali potranno essere esposte al pubblico all’interno di mostre dedicate, mentre le versioni digitali saranno disponibili online, offrendo un’occasione unica di accesso a documenti così rari e preziosi. Tutto questo è reso possibile dalla collaborazione di numerosi enti, tra i quali la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia».

Concluso nei mesi scorsi il progetto “Identità e memoria”, ne partirà a breve uno nuovo – “Le radici e le ali” –, che dovrebbe concludersi entro il 2023, per restaurare e digitalizzare beni archivistici e bibliografici delle biblioteche della rete Redop: il Comune di Pistoia ha candidato alcuni documenti appartenenti sia alla Biblioteca Forteguerriana che alla Biblioteca San Giorgio.

«Da sempre la Fondazione Caript è fortemente impegnata a sostenere iniziative di salvaguardia del vastissimo patrimonio culturale della nostra provincia – ha detto il presidente di Caript Lorenzo Zogheri . Adesso stiamo dando particolare importanza alla valorizzazione di questo patrimonio e questo implica l’effettiva possibilità per il pubblico di usufruirne. Ciò, naturalmente, se si agisce per diffondere la cultura, come vuole fare la nostra Fondazione. Per questo, in particolare, sono significativi progetti di digitalizzazione. Si tratta di interventi che richiedono una grande mole di lavoro e consistenti investimenti ma la cui realizzazione può molto contribuire all’accessibilità ai beni culturali, sia da parte di esperti e di addetti ai lavori che da parte del pubblico più ampio».

La Biblioteca dei Domenicanipropone un incunabolo stampato a Venezia nel 1499 da Lucantonio Giunta il vecchio, capostipite della casa editrice Giunti, che esiste ancora oggi e che utilizza ancora come suo logo il giglio fiorentino campeggiante sul frontespizio di questo piccolo libro. E’ invece di poco posteriore l’esemplare cinquecentesco dell’architettura di Vitruvio appartenente alla Biblioteca Fabroniana, nella traduzione italiana del Caporali, mentre si torna indietro al XII secolo con il codice contenente il Decreto del Vescovo Burcardo di Worms, che costituisce la fonte più importante del diritto canonico prima del 1150. Il testo, di proprietà dell’Archivio Capitolare, sta partecipando al progetto Burhards dekret digital sotto la direzione di varie Università tedesche con capofila l’Università di Magonza.

Gli altri interventi di restauro riguardano i periodici e i numeri unici pistoiesi, di proprietà della Biblioteca Forteguerriana, perlopiù ottocenteschi, e due preziosi stemmari delle famiglie pistoiesi ammesse rispettivamente alla nobiltà e al patriziato risalenti a metà Settecento. Sono invece di fine Ottocento e inizi Novecento i volumi proposti al restauro dalla Biblioteca di Montecatini Terme, di cui uno sulla storia delle terme e altri tre relativi a opere di autori montecatinesi di particolare pregio per l’epoca. La Biblioteca San Giorgio ha invece selezionato alcune importanti prime edizioni novecentesche, alcune delle quali provviste di dedica dell’autore, che rappresentano vere e proprie rarità nel panorama bibliografico nazionale. Infine, due azioni di restauro riguarderanno documenti di archivio: il Comune di San Marcello Piteglio restaurerà due volumi di Saldi dei Camerlinghi del Seicento-inizi Settecento, mentre l’Archivio Vescovile avvierà un primo percorso di recupero su alcuni registri dei battezzati della Cattedrale, a partire dai più antichi, che risalgono alla metà del Quattrocento.

La Casa Museo Sigfrido Bartolini provvederà alla digitalizzazione di due importanti fondi archivistici: il fondo dello scrittore Barna Occhini e il fondo del pittore pistoiese Giulio Innocenti, che contiene, tra l’altro, l’interessante corrispondenza con la scrittrice Gianna ManziniL’ Archivio Roberto Marini “Oltre il secolo breve” continuerà con la digitalizzazione dell’ingente patrimonio di VHS raccolte negli anni, a forte rischio di obsolescenza tecnologica. Il Centro il Funaro, oggi organizzativamente legato ad ATP, curerà la digitalizzazione dell’importante archivio Andres Neumann, il cui nome è legato ad una delle più importanti agenzie del mondo dello spettacolo. Il Centro di Documentazione di Pistoia contribuirà con la digitalizzazione di migliaia di pagine tratte da fanzine, fogli unici, periodici tematici di grande rarità.

Sono legati al lavoro gli interventi dellaBiblioteca San Giorgio, che intende digitalizzare la raccolta dei disegni tecnici di carrozze ferroviarie prodotti dallo studio Pininfarina per conto dell’azienda Breda, e della Biblioteca di Quarrata, che creerà un vero e proprio archivio digitale del mobile a partire dalla riproduzione digitale degli scatti realizzati dall’illustre fotografo Carnicelli ai modelli di mobili realizzati a Quarrata tra gli anni Sessanta e Novanta.

La Fondazione Valore-Lavoro riprodurrà in digitale il raro periodico “La nostra terra”, mentre la Fondazione Jorio Vivarelli valorizzerà i materiali audiovisivi e a stampa legati alla figura del maestro. L’Istituto Storico della Resistenza ha invece candidato alla digitalizzazione la raccolta dei suoi manifesti storici: vere e proprie rarità.

Sul fronte archivistico, il Comune di Montale ha scelto i registri delle delibere e della corrispondenza del primo Novecento, mentre il Comune di Lamporecchio prosegue l’intervento di recupero sui registri dello stato civile del primo Novecento.

Una terza linea di intervento riguarda la catalogazione bibliografica, che interesserà circa 15.000 unità bibliogafiche suddivise tra le diverse istituzioni.

Ogni fase è stata e sarà seguita con dedizione e professionalità dal personale della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Toscana e del Laboratorio di Restauro della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: i loro interventi di controllo e di autorizzazione rispetto alle operazioni di restauro e digitalizzazione hanno rappresentato una costante garanzia sulla qualità degli interventi effettuati.

Il progetto “Identità e memoria”, durato ben due anni e che si è concluso nei mesi scorsi, ha interessato il restauro di opere di grandissimo pregio, come il Registro dell’Opera di San Giovanni e San Zeno, di proprietà dell’Archivio di Stato di Pistoia, che contiene contratti, testamenti, memorie, ricordi e atti vari risalenti al periodo 1338-1746. Un’altra opera unica nel suo genere è il manoscritto cartaceo di proprietà della Biblioteca dei Domenicani, contenente 25 “Intercoenales” (cioè poesie da leggere durante le cene) di Leon Battista Alberti, risalenti alla seconda metà del XV secolo.

La Biblioteca Forteguerriana di Pistoia ha partecipato con il Restauro di un Antifonario, ovvero un codice preziosissimo della seconda metà del XIII secolo e proveniente dal convento di San Francesco al Prato di Pistoia. E’ stata oggetto di restauro anche la cartella denominata “Museo Osservatorio”, che contiene oltre cento importanti documenti relativi alla storia urbanistica di Pistoia e del suo territorio.

Il progetto ha anche previsto la catalogazione elettronica di circa 15.000 volumi a stampa e 1000 dischi in vinile appartenenti a Fondazione Pro Musica, Biblioteca San Giorgio e Archivio Roberto Marini.

Una terza linea di attività ha interessato la riproduzione digitale di manoscritti, documenti a stampa a carattere minore (come volantini, ciclostilati, ritagli, fotografie ma anche registrazioni sonore su audiocassette e bobine) appartenenti alla Casa Museo Sigfrido Bartolini, al Centro di Documentazione di Pistoia, all’Istituto Storico della Resistenza e all’Archivio Roberto Marini “Oltre il secolo breve”: vere e proprie rarità, uniche nel loro genere, ma particolarmente fragili e di sempre più difficile consultazione, anche a causa della indisponibilità crescente degli strumenti per l’ascolto.

Ogni fase è stata seguita con dedizione e professionalità dal personale della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Toscana e del Laboratorio di Restauro della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: i loro interventi di controllo e di autorizzazione rispetto alle operazioni di restauro e digitalizzazione hanno rappresentato una costante garanzia sulla qualità degli interventi effettuati.


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