Torna visibile per le Notti dell’Archeologia, al Museo “G. Fattori” dal 20 luglio fino al 31 luglio, la celebre collezione archeologica “ Chiellini”.
Sarà visitabile nell’ambito di un percorso espositivo mirato, intitolato “Dialoghi dal passato”, dislocato all’interno delle sale di Villa Mimbelli, con il prezzo del biglietto del Museo Civico Giovanni Fattori.
Il percorso proposto al “Fattori”, nell’ambito delle “Notti”, iniziativa tesa a valorizzare i siti e le collezioni di interesse archeologico, mira a costruire dei confronti e delle relazioni fra i reperti archeologici, le opere pittoriche della collezione permanente, e la sale di Villa Mimbelli.
Il rapporto fra le collezioni archeologiche e quelle pittoriche non è del resto nuovo nella storia del museo livornese, infatti già dal 1896, le collezioni civiche vengono disposte in una sede sita in Piazza Guerrazzi, dove accanto alla Pinacoteca sono allestiti i cimeli archeologici e numismatici acquisiti grazie all’ingente donazione del collezionista Enrico Chiellini, pervenuta con lascito nel 1882.
Questo dialogo però si interruppe con lo scoppio della Seconda guerra mondiale i cui danni infierirono pesantemente sulla città di Livorno, non risparmiando neanche il museo, la cui sede fu distrutta insieme a numerosi reperti.
Nel Dopoguerra, il Museo fu riaperto con una nuova sede in Villa Fabbricotti, ma in quell’occasione si decise di organizzarlo solamente in pinacoteca, escludendo i cimeli archeologici dall’esposizione.
L’esposizione si compone di reperti di origine e provenienza etereogenea, dai cimeli egizi, testimonianza dell’interesse egittologico nel territorio livornese, a artefatti databili tra il X e VIII secolo A.C., fino a testimonianze etrusche e romane.
Il percorso si sviluppa in cinque nuclei, cinque “inciampi” che il visitatore incontrerà durante l’itinerario museale, ognuno con tematica diversa e con l’intento di sollecitare confronti e riflessioni: i cimeli legati al consumo del vino esposti attigui alla Sala degli Specchi, un tempo luogo di svago della Villa, le armi e protezioni esposte nella sala che ospita le battaglie di Giovanni Fattori, i corredi femminili non distanti dalle bellezze muliebri eternate in pittura da Vittorio Corcos.