La Scuola Superiore Sant’Anna, grazie al determinante supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sta realizzando in questi giorni ben tre corsi di alta formazione diretti a magistrati di Niger (“Tecniche per il contrasto al terrorismo internazionale”, a Niamey tra il 9 e il 12 maggio), Burkina Faso e Ciad (“Ciclo di gestione di progetto”, in Ciad dal 2 al 5 maggio e in Burkina Faso dall’8 al 12 maggio). I tre corsi si aggiungono al primo corso “Lotta alla criminalità cibernetica e protezione dei dati personali”, che si è tenuto tra il 21 e il 24 marzo in formato ibrido, con una giornata in presenza a Niamey e tre giornate online.
Le cerimonie di apertura dei tre corsi hanno potuto contare sulla partecipazione dei tre ambasciatori italiani in Niger, Emilia Gatto; in Burkina Faso, Andrea Romussi, e in Ciad, Filippo Scammacca del Murgo, i quali hanno avuto l’occasione di salutare i partecipanti e di apprezzare il loro interesse per le tematiche trattate durante le lezioni, e hanno espresso gratitudine per queste importanti occasioni di apprendimento e di dialogo. Il corso in Niger sulle tecniche di contrasto al terrorismo internazionale ha visto anche la partecipazione in qualità di docente dell’ex procuratore italiano Alberto Perduca, chiamato a presentare l’esperienza italiana dei cosiddetti “anni di piombo”, e a discutere degli strumenti a disposizione dei magistrati per investigare i crimini collegati al terrorismo internazionale con M. Mamadou Koundy, direttore del pool anti-terrorismo nigerino. Il contrasto al terrorismo è un’importante area di cooperazione tra Italia e Niger e il rafforzamento delle competenze tecniche per la gestione delle indagini relative a fatti di terrorismo nazionale e internazionale viene considerato, da entrambi gli Stati, quale elemento chiave della stabilità della regione.
I corsi in Ciad e Burkina sul ciclo di gestione del progetto puntano a rafforzare le competenze dei magistrati locali relative all’elaborazione, al monitoraggio, alla valutazione e alla rendicontazione dei progetti finanziati dall’Unione Europea e da altri donors internazionali nel settore della giustizia. In questo caso, l’obiettivo è di migliorare la capacità degli attori locali (in modo speciale dei Ministeri della Giustizia dei due Paesi) di gestire in maniera corretta i sempre più numerosi progetti di cooperazione internazionale, a favore del settore della magistratura locale, in Ciad e in Burkina Faso.
L’organizzazione di questi corsi di formazione rientra nel progetto “Rafforzare i sistemi giudiziari dei paesi del G5 Sahel attraverso la formazione” (2021-2022), finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e coordinato da Andrea de Guttry, docente di Diritto Internazionale dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna. Il Sahel è un’area prioritaria per la cooperazione italiana e questo progetto intende potenziare le capacità e le competenze dei magistrati di questi paesi, rafforzando le conoscenze relative al quadro normativo nazionale, regionale e internazionale in materia di lotta al terrorismo e contrasto alla criminalità organizzata, criminalità cibernetica e protezione dei dati personali, nonché del ciclo di gestione dei progetti. In aggiunta a questi corsi di formazione, di recente è stato inviato materiale informatico (computer portatili e stampanti) e bibliografico (circa 100 volumi di diritto civile, amministrativo, penale e commerciale), per sostenere le esigenze quotidiane della magistratura locale.
“Il Sahel è un’area chiave negli equilibri geopolitici tra l’Europa e il Continente Africano”, commenta il direttore dei corsi, Andrea de Guttry, che sottolinea come “il progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna sta contribuendo a rendere più forte lo stato di diritto in quest’area così cruciale per la stabilità del Continente Africano e dell’Europa”.