Il 3 marzo 1977, alle ore 15.05, decollava dall’aeroporto di Pisa un C-130 della 46^ Aerobrigata con a bordo 38 allievi della prima classe dei corsi normali dell’Accademia navale di Livorno per un volo di ambientamento, con l’ufficiale accompagnatore Emilio Attramini e cinque membri dell’equipaggio. Per cause ancora sconosciute, pochi minuti dopo il decollo, l’aereo impattava sulle pendici del Monte Serra: non ci furono superstiti. Lo stesso anno, a bordo della Nave Scuola Amerigo Vespucci, gli allievi della prima classe sopravvissuti a questa tragedia scelsero come nome “Invicti”: mai vinti e mai divisi.

Questa mattina, esattamente quarantacinque anni dopo il terribile disastro, il ricordo è ancora vivo ed indelebile. Per questa ricorrenza molto sentita ed emozionante, le tradizionali commemorazioni hanno visto la presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone al fianco delle autorità civili, religiose e militari.

Particolarmente toccante la Cerimonia al fianco dei familiari, degli appartenenti al Corso Invicti e di alcune rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.
Il momento più solenne è stato rappresentato dalla deposizione delle corone di alloro presso il Sacrario-Faro, eretto sul luogo della tragedia a perenne ricordo del drammatico evento.
Qui gli Invicti, dopo il silenzio d’ordinanza ed all’ombra della loro bandiera, hanno ricordato, nome per nome, tutti i compagni di corso venuti a mancare nell’incidente e negli anni successivi al grido “presente!”.

Commozione e vicinanza sono stare espresse dal sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti che, come ogni anno, ha partecipato in forma ufficiale alla cerimonia in rappresentanza di tutta la comunità così fortemente legata a questa tragedia.


“Dopo due anni, questa mattina, abbiamo potuto riabbracciare i familiari delle Vittime e le più alte rappresentanze dei loro Corpi di appartenenza: Accademia di Livorno e 46esima Brigata Area – ha detto il sindaco Ghimenti -. Una cerimonia in forma ridotta, anche in considerazione della situazione pandemica, ma non per questo meno sentita o emozionante. Come sempre, ho partecipato in forma ufficiale, in rappresentanza quindi di tutta la nostra Comunità così fortemente legata a questo fatto ed a questa cerimonia, dando a tutti il bentornato in Valgraziosa con il mio davvero sentito modo: “CALCI È E RESTERÀ SEMPRE CASA VOSTRA”!


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