Il Giorno della Memoria continua, dopo il 27 gennaio, per affermare con determinazione, la necessità di tenere sempre alta la guardia contro sentimenti di odio razziale ma anche di indifferenza.

Martedì 8 febbraio alle ore 9,30, nella Sala Consiliare del Comune di Livorno, sarà presentato il libro Il dovere della parola. La Shoah nelle testimonianze di Liliana Segre e di Goti Herskovitz Bauer.

Il libro di Marina Riccucci e Laura Ricotti, edito da Pacini Editore, è stato dedicato e consegnato a Liliana Segre e a Goti Herskovitz Bauer da Fondazione Livorno in occasione del conferimento alla senatrice della laurea honoris causa in Scienze della Pace da parte del Senato Accademico all’Università di Pisa.

È la prima volta che il volume viene presentato a Livorno e sarà questa un’opportunità per continuare a celebrare la Giornata della Memoria ma soprattutto per esprimere sentimenti di vicinanza e solidarietà alla famiglia del bambino aggredito a Campiglia Marittima e la condanna di tutta la città per l’episodio.

Importante sarà la partecipazione alla manifestazione degli studenti e degli insegnanti che potranno seguire presentazione collegandosi con Comune Livorno Live 

Dopo il saluto del Presidente del Consiglio Comunale Pietro Caruso, interverranno alla presentazione del libro

Luca Salvetti Sindaco del Comune di Livorno

Vittorio Mosseri Presidente della Comunità ebraica di Livorno

Luciano Barsotti Presidente di Fondazione Livorno

Fabrizio Franceschini docente dell’Università di Pisa e la

Marina Riccucci docente dell’Università di Pisa e co-autrice del libro

Anna Segre scrittrice e autrice della premessa

“La biografia della senatrice Segre – è scritto nelle motivazioni del riconoscimento della laurea honoris causa – restituisce il senso più alto di un costante impegno pubblico volto non solo a tutelare la storia e la memoria delle vittime dello Sterminio, ma anche a promuovere una autentica educazione alla cittadinanza e alla pace. Nei suoi incontri con i cittadini di tutta Italia, e in particolare con gli studenti, anche universitari, Liliana Segre ha contribuito a promuovere una cultura di pace positiva, espressione con la quale si intende non solo la semplice assenza di guerra, ma l’insieme delle attività volte a promuovere la giustizia sociale, la convivenza pacifica, il ripudio dei conflitti”.

“Presentare a Livorno, nella sala del Consiglio Comunale, il libro che riporta le testimonianze di Liliana Segre e Goti Herskovitz Bauer – dichiara il Sindaco Luca Salvetti – è un onore per me e per l’Amministrazione Comunale. Proprio due anni fa, il Consiglio Comunale ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, con voto unanime durante la seduta del 12 dicembre 2020. Liliana Segre, quindi, è diventata una cittadina della nostra città ed ho ritenuto opportuno che il libro che racconta la sua storia e riporta la sua esperienza di deportata nei lager fosse presentato anche a Livorno”

“Ricordare e testimoniare – sottolinea il Presidente della Comunità ebraica di Livorno Vittorio Mosseri– è per i sopravvissuti della Shoah un esercizio di estrema difficoltà, perché significa rivivere l’inferno nel quale sono sprofondati e dal quale sono usciti lasciando fratelli, sorelle, padri e madri.

Non vanifichiamo la loro sofferenza, il grande valore delle loro testimonianze.

Non facciamo che i morti restino degli algidi numeri. Erano persone, neonati, bambini, adulti, vecchi rastrellati da ogni angolo della “civile ” Europa.

Con il loro ricordo, i testimoni ce li riportano in vita seppur per una manciata di minuti perché credono ancora nella capacità dell’uomo di scegliere tra il male e il bene, tra la vita e la morte, perché ancora sperano che ricordando il passato si possa illuminare il futuro.

“Questa pubblicazione che Fondazione Livorno ha deciso di mandare in stampa – spiega il Presidente Luciano Barsotti – nasce da un progetto elaborato insieme all’Università di Pisa, al Cise, e alle Comunità ebraiche di Pisa e di Livorno, sulla scia delle iniziative assunte da questi enti nel 2019 e 2020 per ricordare Frida Misul. Il progetto aveva dimensioni importanti e si proponeva di coinvolgere tutte le scuole. Poi, purtroppo, la pandemia ha rallentato i tempi, ma siamo comunque orgogliosi di riprendere questo percorso per raggiungere insieme a professori e studenti gli obiettivi che ci eravamo proposti”.

“Il libro – spiega il professor Franceschini dell’Università di Pisa – è importante sia perché presenta una testimonianza della Segre con accenti nuovi rispetto ad altri e sempre significativi suoi interventi, sia perché valorizza degnamente la figura di Goti Bauer, che tra i molti meriti ha quello di aver stimolato proprio Liliana Segre a prendere la parola, dopo anni di silenzio sulla sua esperienza della deportazione e del Lager”.


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