Con l’arresto di uno stalker che non si era rassegnato alla fine del proprio matrimonio, i carabinieri di Carrara hanno risolto un caso di violenza di genere che poteva finire molto male. L’uomo, quando ha saputo che la sua ex moglie stava andando a denunciarlo, si è precipitato in caserma con un grosso martello nascosto sotto il giubbotto, ma i militari, appena hanno capito le sue cattive intenzioni, hanno fatto da scudo e alla fine sono riusciti ad evitare il peggio. A finire agli arresti un operaio 46enne di Carrara, con l’accusa di atti persecutori, resistenza a pubblico ufficiale e porto illegale di arma impropria. È successo tutto nella tarda serata di venerdì, quando la vittima, una 39enne di Carrara, esasperata dalle minacce e dalle persecuzioni dell’ex marito che andavano avanti dal giorno in cui si erano lasciati, si è presentata presso la caserma per chiedere aiuto, preoccupata dagli ultimi messaggi ricevuti sul telefonino che non lasciavano intendere nulla di buono. L’uomo appena ha saputo che la sua ex lo stava per denunciare, è andato su tutte le furie e ha urlato al telefono “Ti ammazzo davanti ai carabinieri, poi ti spacco la testa a martellate”, minaccia sentita anche dai militari dell’Arma che avevano invitato la donna ad attivare la funzione vivavoce. Trascorsi pochissimi minuti dalla telefonata, l’uomo ha fatto la sua apparizione davanti la caserma così come aveva preannunciato al telefono, dopo di che urlando più volte “ti ammazzo” si è fiondato verso l’ingresso, ma è stato immediatamente bloccato dai Carabinieri, che nel frattempo avevano fatto entrare la 39enne per metterla al sicuro. A quel punto, il 46enne ne ha combinate di tutti i colori per cercare di oltrepassare la “barriera” di Carabinieri che si sono parati davanti l’ingresso della caserma per impedirgli di entrare, per di più non è stato affatto facile disarmarlo quando ha cercato di estrarre dal giubbotto un grosso martello che aveva portato con sé per fare del male alla ex-moglie. Il 46enne, si trova tuttora in carcere a Massa, come stabilito dal Giudice Dario Berrino che ha convalidato l’arresto


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