Di quanto sta accadendo in Val d’Elsa vi abbiamo informato in altri articoli (sull’argomento del 6.3.21 19.2.21 ). La preoccupazione dei cittadini, che si sono riuniti in un Comitato per la Tutela e la difesa della Val d’Elsa, riguarda soprattutto la salute ma non solo.

Il sindaco Baroncelli, in una nota stampa del 10 aprile aveva dichiarato: “La posizione che, fino a questo momento, il Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsa ha assunto nei confronti dell’ordinanza sindacale emanata nei confronti dell’azienda Deta ci lascia interdetti e ci stupisce”. Così il sindaco David Baroncelli e la sua giunta avevano commentato e replicato all’atteggiamento che i membri del Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsaavevano espresso rispetto alle disposizioni del documento.

E non si è fatta attendere la replica del Comutato che si dichiara “a disagio” dover rispondere al sindaco attraverso un altro comunicato che qui sotto riportiamo.

Ci fa sentire a disagio replicare, con questo comunicato, al duro attacco fatto dal nostro Sindaco al nostro Comitato e a tutta la cittadinanza.

Il sindaco Baroncelli è stimato per tanti meriti, non in ultimo la sua grande cultura e ci lascia basiti che si trinceri dietro l’affermazione che il provvedimento di sospensione ” è stato adottato su proposta degli enti competenti, in primis Arpat, dopo controlli e verifiche in loco” e ancora ” indotto Arpat ad indicare il limite di un metro e mezzo al secondo sulla base dell’analisi delle condizioni microclimatiche nottegiorno”

Forse la conoscenza della scala dei venti prevede delle competenze tecniche specifiche, che non rientrano negli studi umanistici, ma noi, modesti abitanti del territorio, siamo riusciti a farci i conti, e convertire in Km orari la velocità del vento che è pari a km 5,4 oraria e leggere sulla scala dei venti che la deroga dell’impedimento al lavoro della distilleria Deta avviene in una modalità chiamata nella scala dei venti “bava di vento”, quasi vicina alla calma piatta! Solo per completezza di dati per i lettori dopo i 6 km orari il vento si chiama brezza leggera.

Noi ci aspettiamo dal nostro Sindaco si preoccupi della salute cittadinanza che lo ho eletto, e non accetti supinamente i dettami di altro ente, il quale magari, involontariamente, non aveva ben analizzato la reale portata di un metro e mezzo al secondo. Lui e i suoi collaboratori dovrebbero prendersi cura di controllare che tipo di ordinanza si sta firmando, come abbiamo fatto noi cittadini senza cariche pubbliche.

Inoltre in merito alla tanta decantanta ordinanza, parimenti c’è la concessione di sparare più in alto i fumi, dei quali ancora non abbiamo notizie certe circa la mappa delle ricadute, ma un fatto c’é ed è oggettivo: il nostro Sindaco è offeso perchè non siamo felici che per otto ore a notte, per un mese, non soffriremo del fetore insopportabile e dei fumi che ci irritano gli occhi e seccano la gola.

Ma la cosa non sta perfettamente così, spesso la notte i fumi ci sono lo stesso, ma al di là di questo, vorremmo avere la certezza di poter vivere, tutte le ventiquattr’ore della giornata, in un clima salubre e godere dei profumi della Toscana: l’iris, le ginestre, le rose, i sentori delle erbe delle nostre colline, il rosmarino, il timo, l’erba bagnata, profumi che in tutta la zona non avvertiamo più e che i nostri bambini non conosceranno.

Noi siamo sempre stati disponibili e propositivi, Lei spesso ha peccato di qualche omissione nella comunicazione ed inesattezze. Siamo lieti che l’ASL stia facendo accertamenti, considerato che al tavola della conferenza dei servizi, secondo quanto da lei affermato durante i nostri incontri, non sie era mai presentata. Cosa a che noi era molto dispiaciuta apprendere e avere la consapevolezza che lei non avesse pressato abbastanza per avere un supporto indispensabile in scelte che potevano compromettere la salute dei suoi cittadini della quale lei è responsabile.

Lei caro signor Sindaco, ha avuto il nostro sostegno, sapevano che le stava a cuore il Chianti nell’Unesco ed estendere la bandiera arancione su tutto il terrritorio barberinese, sarà ricordato solo per la “torre del Baroncelli”.


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