600 euro al mese, ma lavorava “in nero”, con consegne a domicilio per conto di un ristorante cinese, nel centro di Livorno. Un posto di controllo della 2^ Compagnia (porto) della G.d.F. labronica nell’area industriale della città e sono scattati i riscontri, condotti dalle fiamme gialle della 1^ Compagnia. Protagonista un sessantenne lucchese, residente a Livorno, che riceveva dalla scorsa primavera quasi il massimo del sussidio mensile (600 euro su un massimo di 780 €).

Si occupava di portare a domicilio piatti della cucina sia cinese, sia livornese (cacciucco) e italiana (pizza).

Per lui, immediata la decadenza del beneficio, interrotto dall’Inps, con l’obbligo di restituzione di quanto già riscosso (3.750 €). Sanzionati amministrativamente sia il lavoratore che il titolare dell’esercizio cinese. Non è scattata anche la denuncia penale perché al momento della domanda del reddito di cittadinanza, il richiedente era in possesso dei requisiti previsti dalla legge e non ha presentato dati falsi.

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ultimo aggiornamento: 12-12-2019


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