Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia torna la Luminara. L’appuntamento con la tradizionale manifestazione storica è in programma come sempre per il 16 giugno, giorno vigilia della festività di San Ranieri.
«A seguito dell’ultimo tavolo tecnico tra Comune, Prefettura e Asl – dichiara l’assessore alle tradizione storiche, Filippo Bedini – è emerso il nulla osta allo svolgimento della nostra festa alla vigilia di San Ranieri e degli altri eventi del Giugno Pisano, che torneranno quindi a svolgersi come prima della pandemia. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno all’aperto ma la Asl ha comunque consigliato l’uso delle mascherine. Noi ci facciamo trovare pronti: il Comune era infatti al lavoro già da gennaio per organizzare gli appuntamenti del Giugno Pisano».
«Per quello che riguarda la Luminara – prosegue Bedini – si riparte dall’edizione del 2019 e intendiamo proseguire nel solco del recupero di un’atmosfera più consona allo spirito autentico della celebrazione tradizionale: meno luci elettriche, meno rumore, meno confusione. Un obiettivo difficile da raggiungere, ma abbiamo compiuto alcune scelte che dovrebbero aiutare. Purtroppo lo stop forzato di due anni genererà alcune problematiche organizzative che dovremo necessariamente affrontare. Ci saranno però anche alcune novità, come ad esempio i nuovi lumini che andranno a posizionarsi sulle biancherie dei palazzi dei lungarni. In questi due anni infatti non ci siamo fermati. Sia nel 2020 che nel 2021, nella serata del 16 giugno, abbiamo illuminato Palazzo Gambacorti e Palazzo Mosca: lo abbiamo fatto per dare un segnale di continuità rispetto ad una importante tradizione della nostra città, ma anche per sperimentare, con degli ottimi risultati, dei nuovi lumini in grado di garantire una maggior durata di accensione. Come ogni anno ci saranno poi anche i fuochi d’artificio, ormai diventati anch’essi parte della tradizione».
Tra le manifestazioni storiche in programma nel mese di giugno anche il Gioco del Ponte, con il tradizionale corteo storico. «Sarà l’edizione della ripartenza – conclude Bedini – come quelle del 1982 e del 1935. In questi due anni abbiamo lavorato molto per rendere sempre più bello il nostro corteo, con costumi rinnovati, accessori, calzature, compresi nuovi tamburi e le armi in asta dei reparti armati».