E’ minimamente invasivo, dà risultati nel lungo periodo, permette la conservazione dell’organo e riduce la recidiva. Nella cura dei tumori alla vescica esiste un trattamento termoradioterapico che rappresenta un’opzione terapeuticaprima della chirurgia demolitiva nelle recidive dopo trattamento locale convezionale (instillazioni endovescicali con MMC e BCG) del cancro alla vescica non-muscolo invasivo (superficiale), al quarto posto tra i tumori più frequenti in soggetti di sesso maschile e all’ottavo posto in quelli di sesso femminile (ogni anno ne sono diagnosticati in tutto il mondo una media di 350.000 nuovi casi): il trattamento Synergo, brevettato da Medical Enterprises Group.
Approvato delle Autorità per gli Standard Europei ed utilizzato dal 2001 in centri medici in tutto il mondo, abbina il riscaldamento locale della parete della vescica urinaria (ipertermia) all’instillazione simultanea nella vescica stessa con una sostanza chemioterapica, la Mitomicina C: il riscaldamento e l’instillazione sono effettuati mediante un catetere vescicale dedicato, che permette a calore e farmaco chemioterapico di distribuirsi uniformemente. Tutti i dati sono elaborati e monitorati dal computer Synergo, assicurando che la temperatura della vescica rimanga costante e stabile a 41-42 gradi nel corso del trattamento.
In 21 anni sono stati trattati centinaia di pazienti con risultati molto rilevanti soprattutto nella riduzione drastica delle recidive neoplastiche post-operatorie: nel 92% dei casi il tumore è stato eliminato completamente (risposta completa), nell’87,6% è stato preservato l’organo, l’83% dei pazienti non ha avuto recidive.
“Questo tipo superficiale di tumore tende a recidivare dopo l’intervento chirurgico endoscopico (TURB) e/o la terapia: è dimostrato che il sistema Synergo ha portato a un calo nelle recidive neoplastiche post-operatorie. Il trattamento eseguito con il sistema Synergo può essere considerato sicuro e non comporta alcun rischio per il paziente o per l’operatore e può essere fatto in ambulatorio, senza anestesia” affermano da Synergo-Medical Enterprises Group.
“Riduce la recidiva e la progressione della malattia, aumenta la percentuale di preservazione dell’organo, un fattore non di poco conto per la qualità di vita dei pazienti: è una chance in più che consente di rimandare o addirittura di non eseguire un intervento chirurgico demolitivo. I risultati ottenuti in questi anni sono ottimi e molto incoraggianti” conferma Chiara Catalano, urologa responsabile del servizio Synergo a Massa e Carrara, che utilizza questa tecnologia dal 2013.
In questo momento l’Unità operativa dell’Urologia di Massa ha in trattamento pazienti anche molto giovani con tumore superficiale della vescica, plurirecidivato dopo le terapie di I linea. “In casi come questo le linee guida impongono una cistectomia radicale con derivazione urinaria. Il trattamento con Synergo ci ha permesso di preservare la vescica. La maggior parte dei controlli con mapping vescicale random, eseguiti come da protocollo dopo i cicli terapeutici, sono risultati negativi. Una piccola percentuale può recidivare però anche dopo Synergo, per questo il follow-up a lungo termine ha un ruolo fondamentale”.
Durante il trattamento Synergo il paziente viene sottoposto a sessioni di terapia della durata di un’ora, prima a frequenza settimanale (protocollo di induzione) e in seguito a frequenza mensile (protocollo di mantenimento), in ambiente day hospital, senza bisogno di anestesia. Dopo ogni trattamento il paziente può tornare alle sue normali attività.
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