Recuperare una porzione di un immobile storico della città, migliorarne la qualità abitativa e aprirlo al resto del quartiere attraverso spazi pubblici, relazioni sociali e nuovi servizi.
Sono i pilastri del concorso di progettazione promosso da Comune di Prato ed Epp, l’Edilizia Pubblica Pratese, per arrivare alla rigenerazione urbana, architettonica e sociale di alcuni immobili dell’ex complesso Magnolfi alla Pietà. Si tratta della struttura ad angolo fra via della Fonderia e via Gobetti, nelle vicinanze della ferrovia, che in passato ospitava i laboratori professionali dell’ex orfanotrofio Magnolfi. Qui oggi ci sono al piano terra il deposito dei mezzi di protezione civile e al primo piano otto alloggi Erp.
Il complesso necessita di un’importante riqualificazione sismica ed energetica, e proprio con quest’ottica il Comune di Prato è riuscito a ottenere dal Cipe un finanziamento da 6 milioni di euro. Fra gli obiettivi indicati dal comitato interministeriale ci sono anche il miglioramento della qualità del vivere, l’aumento del numero degli alloggi, la promozione di meccanismi di coesione sociale, la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria e la creazione di servizi e spazi aperti alla collettività.
Da qui l’idea di Comune ed Epp di affidarsi a un concorso di progettazione internazionale, tramite il quale arrivare allo studio di fattibilità tecnico-economica e poi alla progettazione esecutiva e definitiva. Al vincitore del concorso toccherà anche stabilire il cronoprogramma dell’intervento che porterà a recuperare uno spazio complessivo di 2mila metri quadrati fra alloggi, corti interne e parcheggi. Ricordiamo inoltre che l’immobile è stato dichiarato di interesse storico e artistico e quindi il progetto dovrà passare dal vaglio della Soprintendenza.
IL PROGETTO
La prima indicazione che i professionisti dovranno rispettare è quella di realizzare almeno undici alloggi di diverse metrature (la legge regionale prevede che vadano dai 45 ai 95 metri quadri), potenzialmente da collocare sia a piano terra che al primo piano, migliorando l’accessibilità alle case e prevedendo eventualmente anche la presenza di un ascensore. Gli appartamenti dovranno essere almeno in classe di efficienza A1, mentre le corti interne non dovranno più essere parcheggi per mezzi pubblici e automobili, bensì spazi aperti alla città, casomai realizzando una nuova connessione con l’adiacente Magnolfi Nuovo. Fra le indicazioni progettuali c’è anche quella di creare nuovi servizi per il quartiere, sfruttando l’ex area artigianale per ospitare attività sempre con valenza sociale. E infine la realizzazione di un marciapiede su via della Fonderia, oggi del tutto assente.
LA RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE
Il concorso non si limita a chiedere ai professionisti la riqualificazione di una porzione dell’ex complesso Magnolfi, bensì estende lo sguardo anche agli immobili adiacenti. E così i tecnici dovranno presentare ipotesi progettuali per creare collegamenti col teatro Magnolfi, piazza della Pietà, via Gobetti, i vicini giardini pubblici e con la zona del Cantiere. Di fatto si va a riprogettare una porzione del quartiere della Pietà che in futuro, in accordo con i residenti, potrebbe cambiare volto.
LE TEMPISTICHE
La prima fase del concorso di progettazione scadrà il 10 maggio. L’apposita commissione di gara sceglierà cinque progettualità, alle quali chiederà ulteriori tavole d’approfondimento. Il vincitore verrà nominato il 15 giugno, ed entro 10 giorni dovrà presentare gli elaborati del progetto di fattibilità tecnico economica. Nei quattro mesi successivi dovrà arrivare il progetto definitivo, dopo altri 90 giorni quello esecutivo. Poi si darà il via alla gara per l’affidamento del cantiere.
LE DICHIARAZIONI
“Partiamo dalla riqualificazione di un immobile storico della città per andare a ottenere varie progettualità in grado di ripensare completamente una porzione del quartiere della Pietà – spiega la presidente di Epp, Marzia De Marzi -. In questo modo si vanno a creare nuovi spazi pubblici, servizi, relazioni sociali, infrastrutture e si realizza pure una rivalutazione complessiva dell’area. Attualmente gli alloggi Erp ospitano sei famiglie, per le quali il Comune sta già individuando una nuova e migliorativa soluzione abitativa. Con questo progetto, infine, andiamo ad aumentare il numero di alloggi Erp a disposizione del territorio e creiamo anche opere di urbanizzazione: su tutte il nuovo marciapiede su via della Fonderia”.
“Ancora una volta siamo riusciti ad ottenere un importante finanziamento che permette di recuperare alloggi ma soprattutto di riqualificare un’intera area – ha affermato il sindaco Matteo Biffoni -. Si riconfigura completamente un pezzo storico della città, mettendo insieme quantità e qualità”.
“Prosegue l’attività di elaborazione di programmi innovativi – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis – .In questo caso la funzione delle case popolari viene connessa a quella di un polo teatrale cittadino, promuovendo così diverse finalità”.