Con 12 voti favorevoli (PD, Riformisti per San Miniato, Uniti si può e Cambiamenti), 3 contrari (Lega) e 1 astenuto (Forza Italia) è stata approvata dal consiglio comunale di San Miniato la mozione con cui si chiedeva la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Il documento, presentato dai gruppi Cambiamenti, Partito Democratico, Uniti Si Può, Riformisti per San Miniato e Italia Viva, chiedeva che il Comune di San Miniato revocasse la “cittadinanza onoraria” attribuita a Benito Mussolini, con provvedimento del 12 maggio 1924 e deliberata dal Commissario Prefettizio Giulio Jahn durante il suo mandato, poi ratificata dal Consiglio Comunale durante la seduta di insediamento del 1 giugno 1924.
“Nessuno vuole cancellare un ventennio di storia italiana, come ci viene imputato, bensì pretendere e riconsegnare massimo rispetto e dignità all’onorificenza della cittadinanza onoraria del nostro Comune – dichiarano il sindaco Simone Giglioli e il consigliere delegato alla memoria Michele Fiaschi –. Accostare il nome di Benito Mussolini a Patrick Zaki o alla senatrice a vita Liliana Segre, cittadini onorari di San Miniato, testimoni e simboli della negazione dei più basilari diritti umani, ci sembra alquanto anacronistico. La scelta compiuta dal consiglio comunale non è solo un atto simbolico rivolto al nostro tragico passato, ma vuole essere un’affermazione presente e futura di ripudio dell’odio razziale e della guerra, ricalcando i valori antifascisti che sanciscono la nostra Costituzione e il nostro Statuto Comunale – e concludono –. Voler riaffermare questi diritti in un momento così difficile, non significa perdere tempo e non ci distoglie certo dalle nostre responsabilità di amministratori, come ci accusa la Lega, semmai ci fa sentire ancora più vicini e aderenti al nostro ruolo, ben consapevoli delle difficili sfide che ci attendono per riportare la fratellanza tra i popoli e dare alle future generazioni la certezza che i diritti umani saranno preservati. San Miniato vuole essere libera e giusta, e noi siamo chiamati ad impegnarci per garantire che ciò avvenga”.