Hanno raggiunto i 3.449 milioni di euro le vendite all’estero dalla provincia di Lucca nel periodo gennaio-settembre 2021: un valore in crescita del +17,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando lo scoppio dell’emergenza sanitaria aveva rallentato fortemente gli scambi commerciali internazionali soprattutto nel periodo aprile-giugno.
In Toscana l’incremento degli scambi ha toccato il +22,4%, con forti rimbalzi per molte province che avevano accusato pesanti perdite nella prima parte del 2020, mentre in Italia ha raggiunto il +20,1%.
Il risultato rilevato nei primi nove mesi del 2021 risulta a ogni modo superiore anche a quanto registrato nel 2019, rispetto al quale le esportazioni della provincia di Lucca risultano più elevate del 10,4%, quelle toscane del 9,8% e quelle nazionali del 5,8%.
Gli acquisti dall’estero della provincia di Lucca sono cresciuti del +14,0% nel periodo, attestandosi a quasi 1.538 milioni di euro; la dinamica risulta positiva anche a livello toscano (+11,2%) e nazionale (+23,6%).
Va in ogni caso fatto presente che una parte dell’incremento del valore delle merci acquistate e vendute all’estero nel periodo è sicuramente effetto del rincaro nel periodo dei prezzi di molte materie prime e del suo conseguente trasferimento sulle filiere produttive.
A livello settoriale la cantieristica nautica ha esportato natanti per 853 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno, un valore in crescita del +45,4% rispetto al 2020. L’industria della carta e cartotecnica ha venduto all’estero merci per 642 milioni di euro, un valore in calo del -5,7% rispetto allo scorso anno; nel dettaglio, le vendite all’estero di pasta da carta, carta e cartone sono cresciute del +4,4% mentre quelle di articoli di carta e di cartone sono diminuite del -12,3%.
L’industria meccanica, terzo settore provinciale per export con 628 milioni di euro tra gennaio e settembre, ha messo a segno un +16,3% sul 2020, con le vendite all’estero di macchine per impieghi speciali (447 milioni) salite del +16,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In forte crescita le vendite della fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (291 milioni; +44,2%) e dell’industria metallurgica (266 milioni; +42,7%). In lieve calo invece l’alimentare e tabacco (226 milioni) che ha fatto segnare un -0,5% per la flessione nelle vendite di oli di oliva, semi, etc. rilevata nel terzo trimestre.
L’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (112 milioni) ha recuperato il 16,2% rispetto al 2020, mentre l’industria chimica, delle vernici e farmaceutica (96 milioni) ha fatto segnare un calo del -21,5% determinato dalla flessione delle esportazioni di prodotti farmaceutici (62 milioni; -34,2%).
Sono cresciute anche le vendite all’estero della gomma e plastica (88 milioni; +12,4%), dei prodotti del cuoio e calzature (87 milioni; +5,7%) e del tessile e abbigliamento (45 milioni; +3,9%).
L’aumento dell’export provinciale nel periodo ha interessato particolarmente le vendite verso l’Europa, che hanno superato i due miliardi di euro (2.048 milioni) segnando una crescita del +17,4% rispetto al 2020; le vendite verso l’Area UE27 (post Brexit) sono salite del +14,6%, mentre quelle verso l’area extra-UE27 sono cresciute del +25,7%. L’export verso il continente americano è sceso del -0,8%, trascinato al ribasso dalla flessione registrata dall’America settentrionale (-11,4%) mentre le vendite verso l’America centro-meridionale sono cresciute del +9,9%. In aumento le esportazioni verso Asia (+17,8%) e Oceania, mentre sono diminuite quelle verso l’Africa (-6,8%).
La crescita delle importazioni provinciali (+14,0%) ha interessato particolarmente alcune industrie quali la carta e cartotecnica (417 milioni; +6,0%), l’industria chimica, delle vernici e farmaceutica (258 milioni; +12,4%), l’industria alimentare e del tabacco (183 milioni; +8,8%), la meccanica (151 milioni; +29,2%), la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (71 milioni; +25,9%), il cuoio e calzature (40 milioni; +7,7%), la gomma e plastica (+18,2%) e i prodotti agricoli (+26,9%).
È diminuito invece il valore degli acquisti dall’estero dell’industria metallurgica (150 milioni; -1,0%), del tessile e abbigliamento (35 milioni; -9,8%) e dell’industria lapidea (-8,0%).
Gli acquisti dall’estero sono cresciuti sia dall’Europa (+24,4%), grazie all’aumento dalle aree UE27 (+23,8%) ed extra-UE27 (+32,3%), che dall’Asia (+15,7%), mentre sono diminuiti quelli dal continente americano (-4,0%) e da Africa (-38,5%) e Oceania.