Si avvicenderà a Oriano Landucci all’approvazione del bilancio 2020
Dati ACRI attestano l’alta performanza della Fondazione Banca del Monte di Lucca a livello nazionale e regionale
Investimenti secondo valori di eticità e priorità alle piccole realtà di volontariato sono le prerogative di FBML
Il consiglio di indirizzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca ha eletto il 3 marzo 2021 Andrea Palestini come nuovo presidente. Il suo mandato, della durata di 4 anni, avrà inizio con lo scadere di quello dell’attuale presidente, Oriano Landucci, la cui carica non è rinnovabile dopo un mandato in consiglio di indirizzo e uno da presidente, consecutivi.
Si apre con questa elezione una fase di “accompagnamento” al presidente uscente che terminerà con l’avvicendamento tra i due, coincidente con l’atto di approvazione del bilancio 2020, come previsto dallo statuto.
Nel 2022 saranno scelti i nuovi componenti dell’organo di indirizzo della Fondazione, nominati dal consiglio di indirizzo in carica al momento della designazione; la designazione verrà effettuata, “nell’esclusivo interesse della Fondazione”, come si legge nello statuto, mediante la proposizione di una terna di candidati da parte dei soggetti rappresentativi del territorio elencati nello stesso statuto.
“La gestione di una fondazione di origine bancaria, sia di piccole che di grosse dimensioni, è caratterizzata principalmente dalla gestione di un patrimonio, prevalentemente finanziario, e da quella attività erogativa, la sua mission, indirizzata principalmente verso il territorio di propria competenza – ha detto il presidente Oriano Landucci durante l’incontro con la stampa venerdì 5 marzo 2021 -. Non essendo tale compito assolutamente facile, a causa della crisi economica iniziata fin dal 2008 e mai del tutto cessata e del terremoto pandemico in corso, il consiglio di indirizzo ha ritenuto opportuno compiere un passaggio armonico e una consegna rodata del mandato, individuando in Andrea Palestini un profilo di persona giovane e preparata per poter sostenere il compito non facile, insieme al comitato per gli investimenti, di condurre la fondazione in questo momento in cui c’è bisogno di sempre più risorse diffuse su tutto il territorio della provincia, all’interno del quale il nostro ente opera. Del resto è assai frequente che sia il vice-presidente in essere a diventare il nuovo presidente, andando a sostituire quello in scadenza”.
“Mi sento privilegiato a svolgere questo ruolo in questa città – è stato il commento di Andrea Palestini -. La Fondazione Banca del Monte di Lucca ha sempre avuto un ruolo di attiva e vivace interprete del tessuto del territorio. Questo ruolo mi dà l’occasione di mettere insieme le mie due esperienze, quella lavorativa e quella di persona attiva politicamente e amministratore pubblico”.
Andrea Palestini è nato nel 1961 a Viareggio, dove ha sempre abitato. Maturità classica, laurea in Economia e Commercio e master in “Gestione dell’economia e Manager Pubblico” a Pisa, svolge la professione di dottore commercialista e revisore legale dei conti tra Viareggio e Lucca. È stato sindaco di Viareggio nei primi anni novanta e presidente del consiglio provinciale di Lucca dal 2011 al 2015; è l’attuale vice presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca. Sposato con Monica Biagi, dirigente del Liceo Chini/Michelangelo, è appassionato di musica lirica e, in particolare, di Puccini.
La Fondazione Banca del Monte di Lucca è una delle 88 Fondazioni di origine bancaria italiane che l’ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio italiane) divide in 5 gruppi a seconda della dimensione dei rispettivi patrimoni: le grandi, le medio-grandi, le medie, le medio-piccole e le piccole.
La FBML si trova nel gruppo delle medio-piccole, con un patrimonio di 49 milioni di euro, costituito in gran parte da patrimonio mobiliare finanziario.
Il rapporto annuale sulle FOB (Fondazioni di origine bancaria): a partire dal 2006 fino all’esercizio 2019 l’indice di redditività medio di FBML è del 6,0%, superiore alla media dell’intero Sistema FOB (4,9%), superiore alla media delle FOB del Centro Italia (4,5%) e superiore alla media delle FOB medio piccole (4,2%).
Se si analizzano gli ultimi esercizi (2017, 2018 e 2019) si rileva una performance media di redditività del 5,3% per FBML, superiore al 4,8% dell’intero Sistema FOB, superiore al 4,3% delle FOB Centro Italia e superiore al 3,3% delle FOB medio-piccole.
Le FOB della Toscana sono 11. Secondo la dimensione del proprio patrimonio, la FBML si trova penultima, al decimo posto. Secondo la propria capacità di far reddito la Fondazione Banca del Monte di Lucca negli ultimi tre anni (2017, 2018 e 2019, il 2020 ancora non si conosce) ha realizzato l’ottima performance totale (proventi / patrimonio medio) del 15,6% che la pone tra le FOB Toscane al terzo posto dopo la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (segue la Fondazione Pisa al quarto posto e la Fondazione Prato al quinto).
Per quanto riguarda la capacità erogativa nel medesimo arco temporale che va dal 2006 al 2019, la FBML ha performato il 3,4% (Erogazioni deliberate / Patrimonio medio), percentuale ben superiore rispetto al 2,6% del Sistema FOB, al 2,5% della media FOB Centro Italia e al 2,1% della media delle FOB medio-piccole.
Se si analizza l’esercizio 2019 da solo, la FBML in termini di attività erogativa col 2,653% (erogazioni / patrimonio) è seconda dopo la FCRPT rispetto alle 11 FOB della Toscana.
Con l’aiuto dell’advisor e del comitato investimenti, il consiglio di amministrazione mantiene vivo il controllo degli investimenti con costante attenzione alla loro diversificazione, al loro grado di liquidità e liquidabilità, agli indici di rischio contenuti ma nel contempo sufficientemente aperti per cogliere le opportunità che offrono i mercati e, quindi, una idonea redditività.
La scelta degli investimenti è certamente condizionata anche dai valori di eticità di cui la fondazione è paladina: per questo sta diventando sempre più significativa quella parte di patrimonio posizionata in investimenti sostenibili e orientati nella green economy, oltre al forte impegno in ambito culturale e di dialogo su tematiche attuali, la partecipazione a tavoli europei delle fondazioni sulle tematiche della disabilità, e al sostegno alle moltissime realtà di volontariato piccole e piccolissime che massimizzano e distribuiscono ogni sostegno che viene dato.