I Comuni dell’Unione del Chianti fiorentino fanno un punto parziale sulle domande pervenute fino a questo momento da parte delle famiglie che hanno richiesto l’accesso ai buoni spesa, i contributi economici destinati al sostegno di situazioni di fragilità economica e sociale. l Comuni di Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti e San Casciano in Val di Pesa hanno registrato, dalla seconda attivazione della misura del governo, circa 400 domande complessive avanzate dai cittadini residenti nei tre territori. Mettendo in campo le risorse assegnate, le amministrazioni comunali stanno provvedendo ad accoglierne oltre la metà di cui una gran parte già erogata. Alcune domande, infatti, pervenute agli uffici Servizi sociali sono state ritenute non valide in quanto presentate più volte o non contenenti i requisiti necessari.
“Continua il nostro lavoro in rete con un piano di azione condiviso sull’attività di erogazione e di consegna dei buoni spesa – dichiarano gli assessori alle Politiche sociali Elisabetta Masti, Ilary Scarpelli, Giacomo Trentanovi – le richieste di accesso ai buoni spesa sono valutate con grande attenzione e accuratezza dal personale dell’Unione comunale del Chianti Fiorentino, le richieste vengono respinte qualora risultino prive dei dati richiesti. Altre ancora sono state sospese per le integrazioni mancanti”. C’è tempo fino all’11 gennaio per presentare le domande da inoltrare esclusivamente in forma telematica. Info: www.unionechiantifiorentino.it
Cosa sono e chi vi può accedere
Con i buoni spesa è possibile acquistare medicinali, prodotti alimentari, prodotto per l’igiene personale (compresi pannolini, pannoloni, assorbenti), prodotti per l’igiene della casa. Il contributo, concesso una sola volta, viene erogato in relazione al numero di componenti del nucleo familiare. Nell’assegnazione dei buoni spesa i Comuni terranno conto dei nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus COVID-19 dando priorità a coloro che non risultano già assegnatari di sostegno pubblico.
Possono accedere al contributo i cittadini residenti individuati dai servizi sociali, ovvero i cittadini senza reddito, valutati dai servizi sociali, e coloro che rientrano nei requisiti previsti. Hanno diritto ai buoni spesa i cittadini che hanno perso il lavoro in conseguenza dell’emergenza, i lavoratori in cassa integrazione o similari, i disoccupati, i lavoratori con partite IVA e piccoli imprenditori, professionisti che hanno drasticamente ridotto il volume d’affari, i lavoratori intermittenti e stagionali che hanno avuto drastiche riduzioni nelle chiamate, coloro che si trovano in condizioni di malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare legato all’emergenza COVID tale da comportare una consistente riduzione del reddito familiare.