Eleonora Caponi, presidentessa del Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni, guarda al 2021 con convinzione e fiducia. Lo ha detto durante la cionferenza stampa di fine anno parlando della voglia di riprendere da dove la struttura di piazza della Vittoria è stata costretta a lasciare in conseguenza delle restrizioni disposte alla luce di un’emergenza sanitaria ancora in corso.
Valorizzare la funzione formativa del Centro, senza trascurare una programmazione che possa guardare almeno alla primavera-estate, pensando, magari, a una doppia replica dell’Opera in piazza e guardando a collaborazioni con istituzioni culturali di respiro quanto meno regionale. Il tutto con un’ipotesi affascinante, al vaglio: creare un archivio dei concerti che verranno.
«Il rammarico più grande del 2020? Dover interrompere la stagione appena iniziata per ben due volte, a febbraio, in un momento molto ricco di concerti, a ottobre appena dopo aver faticosamente ricominciato – spiega Caponi per poi passare al capitolo ‘soddisfazioni’ ovvero – «essere riusciti a trasferire una parte delle nostre energie creative nella promozione della Casa museo e della figura di Busoni su internet, attraverso i social. Pillole che hanno accompagnato anche l’uscita e la pubblicazione della prima edizione italiana del libro ‘Ferruccio Busoni, biografia’ di Edward Dent».
Un cambio di passo indispensabile per portare avanti un’offerta culturale, seppur nella convinzione che «non si può prescindere dal rapporto con il pubblico: è stata una lezione dei giorni del Covid, durante i quali abbiamo imparato a essere resilienti e ad avere fiducia nelle istituzioni, che ci hanno supportato».
LA RIPARTENZA – Guardando alla ripartenza, «alle istituzioni musicali non può mancare il sostegno delle istituzioni diciamo amministrative, quindi del Comune e della Città Metropolitana, della Regione e del Ministero – continua la presidentessa del ‘Busoni’ -. E non si può prescindere dalla collaborazione con associazioni e realtà culturali, non soltanto cittadine ma almeno di livello regionale se non nazionale».
Un orizzonte di eccellenza nel quale si inseriscono i progetti già annunciati nei giorni scorsi dal direttore artistico Lorenzo Ancillotti, vedi fra l’altro «l’orchestra giovanile, un sogno che va di pari passo con il grande traguardo del teatro cittadino»o ancora «la valorizzazione del grande patrimonio archivistico del Centro insieme al rinnovamento del sito web, centrobusoni.org».
GLI OBIETTIVI – Tornare a proporre eventi dal vivo, questo l’auspicio, senza dimenticare le potenzialità del web, prezioso in questo 2020 da vivere a distanza. «Un progetto interessante – annuncia Caponi – potrebbe essere quello di iniziare a documentare tramite registrazioni audio e video i concerti, da mettere quindi a disposizione sul portale del Centro. Al momento, si tratta di un’idea della quale va studiata la fattibilità».
GLI AUSPICI – Dalle idee ai sogni nel cassetto, il passo è breve, soprattutto se San Silvestro fra bilanci e buoni auspici è ormai questione di ore. «Siamo bravissimi a sognare – sorride la presidentessa -. Accompagnare l’Opera in piazza con un grande concerto sinfonico è uno dei sogni. Poi, e questo lo condivido con il direttore artistico, c’è il grande concerto di Natale o Capodanno all’aperto. Se poi parliamo di quale artista vorrei riuscire a portare a Empoli, il nome che mi viene in mente è quello del tenore peruviano Juan Diego Flórez, impeccabile interprete di Nemorino ne ‘L’elisir d’amore’ di Donizetti».