Intollerabile il regalino che Rimateria ha voluto consegnare, proprio a cavallo del Natale scorso, ai cittadini di Piombino, ed in particolare di Colmata, costretti ad accompagnare la loro quotidianità, già martoriata dalle costrizioni date dalla pandemia, con una nuova, ennesima ondata di maleodoranze. È purtroppo noto, infatti, che la Società conferisca in discarica, in determinati momenti, quantitativi superiori ai limiti mensili concessi, come risulta dai report inviati proprio da Rimateria.
Insostenibile è quanto ancora la nostra comunità debba pagare per le scelte scellerate in materia ambientale compiute da chi voleva trasformare Piombino nel polo nazionale dei rifiuti.
La postazione mobile di rilevamento, posizionata da Arpat su richiesta del Comune di Piombino, appena 10 giorni fa ha certificato l’elevata concentrazione di idrogeno solforato ed il disturbo odorigeno per emissioni di biogas della discarica Rimateria. Altre centraline hanno registrato sforamenti addirittura pari al doppio del limite di soglia.
È per questo che abbiamo chiesto ad Arpat di effettuare un controllo sulla composizione dei rifiuti conferiti, sulla quantità dei conferimenti mensili, sulle modalità di accettazione dei rifiuti in ingresso e sulla loro gestione all’interno dell’impianto.
Ma non solo: abbiamo anche chiesto ad Asl che ci certifichi la mancanza di conseguenze e di rischi per la salute dei cittadini residenti nell’area, distante meno dei 500 metri della fascia di rispetto prevista dalle norme di gestione delle discariche.
L’impianto è gestito in modo difforme alle numerose diffide e alle prescrizioni delle Aia rilasciate. Non solo Rimateria ha già beneficiato di ulteriori 83 giorni di proroga, concessi in virtù dell’emergenza sanitaria in corso, ma, nonostante il parere decisamente contrario del Comune di Piombino, ha addirittura ottenuto un’ulteriore proroga con rimodulazione del cronoprogramma delle opere di messa a norma. Per questo, recentemente, abbiamo chiesto alla Regione di bloccare il conferimento dei rifiuti fino alla completa messa a norma dell’impianto.
Facciamo oggi nuovamente sentire la nostra voce indignata ma continueremo, ancora, a combattere contro una discarica che non ha portato il più piccolo briciolo di beneficio a questo territorio ma solo tonnellate di disagi, grandi ben oltre la sua mole monumentale.