Avviso di conclusione di indagine – notificato in base all’articolo 415 bis del codice di procedura penale -per dodici guardie zoofile della Kronos, operanti sia in Versilia che a Lucca: i capi di accusa sono associazione a delinquere, furto in abitazione, violazione di domicilio, violenza privata, sostituzione di persona, falsità ideologica.
L’inchiesta, seguita in prima persona, fin dall’inizio, dal Procuratore capo di Lucca dottor Pietro Suchan – in pensione da pochi giorni – e dal pm Salvatore Giannino, con indagini della sottosezione della Polizia Gudiziaria reati ambientali e territoriali, è iniziata quasi due anni fa, dopo la sottrazione di un maremmano in lucchesia, col proprietario accusato da Kronos di maltrattarlo. Poi, da questo caso, la Procura ne ha scoperti altri: alcuni appartenenti alle guardie zoofile dell’Associazione Accademia Kronos Sez. di Lucca durante i controlli sui maltrattamenti di animali d’affezione, secondo la Procura, ponevano in essere atteggiamenti vessatori al fine di ottenere dai legittimi proprietari la consegna del cane mediante la sottoscrizione di un atto di cessione volontaria, nel caso in cui per vari motivi non fosse stato possibile portare avanti tale modus operandi lo stesso veniva sottratto nei giorni successivi anche prelevandolo abusivamente su aree di proprietà privata.
“In particolare – si legge nell’atto a firma della Procura di Lucca – il sodalizio criminoso costituito nell’ambito dell’Associazione Accademia Kronos avente ad oggetto attività di prevenzione e repressione in materia di maltrattamento di animali, ha agito con le modalità illecite meglio precisate, oltre al fine di rafforzare tale attività associativa ed il prestigio e la considerazione in ambito territoriale della stessa, organizzando controlli e verifiche sui maltrattamenti di animali d’affezione ma costringendo in realtà, almeno in parte i proprietari a farsi consegnare l’animale controfirmando un atto di passaggio di proprietà avverso la minaccia di sanzioni amministrative in larga misura eccessive e non applicabili, e/o denuncie penali infondate, in particolare ponendo in essere una serie di comportamenti, meglio sotto descritti atti a condizionare e precisamente a cedere ed far perdere le tracce dell’animale illecitamente sottratto”. I fatti contestati sono relativi al periodo dal 2017 ad aprile 2019
Le guardie zoofile Kronos, secondo l’accusa, agivano “in assenza dei titoli necessari, nello specifico del Decreto Prefettizio, effettuando controlli e verifiche nell’ambito dei maltrattamenti sugli animali d’affezione e attribuendosi abusivamente mediante l’utilizzo di divise, distintivi e stemmi, il falso stato ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici”. In un caso, sempre secondo la Procura, “mediante minaccia di elevate sanzioni amministrative e/o ingiustificati deferimenti all’Autorità Giudiziaria” avrebbero costretto un proprietario di un 4 zampe a “sottoscrivere un atto di cessione del proprio cane, pastore maremmano di nome Oliver”. “Sebbene non più in possesso di Decreto Prefettizio di Guardia Zoofila sospeso da provvedimento emesso dalla Prefettura di Lucca – si legge ancora nell’avviso di conclusioni di indagini – una guardia zoofila ha continuato ad operare abusivamente come tale indossando divise, mostrine e placche riconducibili alle Guardia Zoofile dell’ Associazione Accademia Kronos indossando anche abusivamente un’arma contundente quale il manganello/sfollagente, sottraendo a Massarosa il cane di nome Chicchino, introducendosi abusivamente nella sua proprietà e altri due in località Capezzano Pianore”.
Gli indagati, che hanno nominato i propri difensori, tra i quali l’avvocatessa Valentina Tognocchi e l’avvocato Fabrizio Miracolo, hanno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, presentarsi dal pm per rendere dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposti ad interrogatorio.