Sono stati ultimati i lavori di recupero e messa in sicurezza della tomba etrusca venuta alla luce nel centro storico del borgo di Bibbona e giovedì 28 marzo, alle ore 18, sarà inaugurato il sito archeologico. 


La scoperta risale al 2018 quando un cedimento ha rivelato una ‘Bibbona sotterranea’: una tomba etrusca a camera databile tra la fine del VII e l’inizio del VI secolo avanti Cristo scavata nella roccia di calcarenite che caratterizza queste colline. Gli interventi di recupero e di valorizzazione del sito hanno permesso di ricostruire la storia di questo luogo che sarà visitabile: entrerà infatti nel circuito delle visite guidate promosse in collaborazione con Pro Loco e che conducono alla scoperta delle Grotte Gialle e della storia del borgo. 
La tomba è composta da tre vani e che si aprono oltre il dromos di accesso. In epoca rinascimentale probabilmente è stata profanata, depredata dei corredi funebri e utilizzata come magazzino. Al suo interno però sono stati rinvenuti oggetti di epoca etrusca  e monete di epoca medievale. I lavori hanno interessato anche il rifacimento della gradinata esterna e l’installazione di una copertura a protezione dell’ingresso.


“Per noi questo rappresenta – commenta il sindaco Massimo Fedeli – un ulteriore tassello nel panorama dei siti storici e culturali del territorio e un arricchimento dell’offerta turistica. Bibbona ha una storia che merita di essere promossa e valorizzata”. “In questi anni abbiamo lavorato fortemente – aggiunge l’assessore al Turismo Enzo Mulè – sull’integrazione dei vari volti del nostro territorio, quello balneare e costiero di Marina, quello storico del nostro borgo, quello naturalistico della pineta e della Macchia della Magona, legando il tutto con iniziative culturali e proposte di turismo outdoor e enogastronomiche. Bibbona ha tanto da offrire, il nostro obiettivo è favorire sempre di più questa integrazione”. 


Il progetto, redatto dall’architetto Paolo Simoncini con la direzione dei lavori strutturali e architettonici rispettivamente dell’ingegner Gino Citi e del geometra Enrico Bartolini, ha comportato un costo complessivo pari a 100mila euro, e sono stati affidati alla ditta Domus Costruzioni di Cecina per la parte edile e alla ditta Nenzi di Certaldo per la parte di carpenteria metallica. I lavori di scavo sono stati curati dall’archeologo Alessandro Viesti con la direzione scientifica del funzionario archeologico del SABAP delle Province di Pisa e Livorno Andrea Camilli. 


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