Si è svolta questa mattina in piazza delle Carceri la deposizione di una corona d’alloro in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni nei campi nazisti, nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. Alla cerimonia, oltre alle autorià, hanno partecipato alcuni studenti delle scuole pratesi. “Sentiamo l’urgenza di portare la testimonianza di ciò che è stato, ricordando un pezzo di storia che deve essere raccontato ai giovani, così come noi lo abbiamo sentito raccontare direttamente da chi l’ha vissuto in prima persona – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni, ricordando come anche dalle pagine più terribili della storia sia nata la volontà di portare testimonianza perché non accada mai più -. Da due giganti come Roberto Castellani e Dorval Vannini riceviamo una lezione importante: entrambi erano tra i deportati che dal Castello dell’Imperatore furono portati alla stazione di Firenze e destinati al campo di Mauthausen e al sottocampo di Ebensee. Hanno visto amici morire, hanno visto la violenza, la fame, il dolore e la morte. Ma hanno avuto la capacità di trasformare l’odio e il rancore in generosità, hanno aperto il cuore e deciso che là dove avevano visto morte e dolore avrebbero portato amicizia con il gemellaggio tra le città di Prato ed Ebensee”.

“La Giornata della Memoria deve spingerci a raccontare ciò che è accaduto, con tutti i mezzi possibili, di quello che fu l’annientamento dell’uomo sull’uomo. Ciò che è accaduto è difficile da raccontare perché fa stare male, fa sentire in colpa ma è ciò che abbiamo il dovere di continuare a testimoniare – ha concluso il sindaco-. Quegli eventi hanno cambiato la storia del mondo, ci hanno posto davanti a un bivio. La sfida che abbiamo davanti è di portare avanti la testimonianza e di percorrere ognuno la propria strada, con le proprie idee, ma sempre nel perimetro dei valori costituzionali. Davanti a ciò che è stato, Prato preserverà viva la memoria e non si girerà mai dall’altra parte”.


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