Dal 1° dicembre scorso il servizio di infermieristica di famiglia e comunità (IFeC) è presente su tutto il territorio elbano grazie all’estensione del modello al comune di Portoferraio.



“La figura dell’infermiere di famiglia e di comunità – spiega Andrea Lenzini, direttore del dipartimento delle professioni infermieristiche ed ostetriche dell’Azienda USL Toscana nord ovest – rappresenta un importante sviluppo delle cure primarie nel territorio perché svolge una funzione assistenziale, in stretta collaborazione con il medico di famiglia, per una presa in carico puntuale e attenta ai bisogni socio-sanitari dei pazienti e dei loro familiari, grazie anche al supporto del Servizio sociale. Questa modalità assistenziale, prevista dalla delibera della Regione Toscana numero 597 del 2018, consente di assicurare al cittadino, alla sua famiglia, al caregiver e alla comunità un’assistenza personalizzata, con la specifica caratteristica della proattività, centrata sulla persona e sul contesto familiare nella lettura della globalità dei bisogni evidenziati. Viene individuato proprio nell’ambito domiciliare il contesto preferenziale in cui perseguire gli obiettivi di salute dei singoli e delle famiglie, anche in collegamento con le Case di comunità”.

Il punto di forza della nuova organizzazione assistenziale si basa sulla assegnazione ad ogni IFeC di una precisa area territoriale (cellula) all’interno della quale il professionista diventa punto di riferimento per gli utenti e le loro famiglie garantendo così la continuità dei percorsi di cura e assistenza.

“Il territorio del comune di Portoferraio e delle zone limitrofe (area centrale) è stato suddiviso in cellule – ricorda Andrea Caiazzo, referente infermieristico per ospedale e territorio dell’Elba – ciascuna delle quali sarà in gestita direttamente da un IFeC, coerentemente con i recenti indirizzi forniti dal DM 77 che prevede uno standard di un IFeC ogni 3000 abitanti. I sette nuovi infermieri di famiglia che seguiranno Portoferraio andranno ad unirsi agli 8 già attivi dal dicembre 2021 che si occupano 4 dei comuni del versante occidentale (Campo nell’Elba, Marciana, Marciana Marina) e gli altri 4 del versante orientale (Porto Azzurro, Rio e Capoliveri). Attualmente garantiscono la presa in carico e la continuità dell’assistenza al domicilio di 103 pazienti, mentre sono stati complessivamente 290 gli utenti presi in carico con il modello in questi primi 2 anni dall’attivazione del servizio con una media di circa 440 accessi domiciliari ogni mese”.

L’Infermiere di Famiglia e Comunità opera all’interno delle case di comunità in stretto raccordo con le innovazioni organizzative previste dalla riforma dei servizi territoriali in atto, come ad esempio le Centrali Operative Territoriali (Cot).

“L’obiettivo prioritario dell’infermieristica di famiglia – conferma Maria Letizia Casani, direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest – è di avvicinare sempre di più la risposta sanitaria al domicilio della persona, in modo da aiutare i cittadini all’accesso più appropriato ai servizi sanitari e sociosanitari. In questo modo si supera il modello prestazionale per favorire lo sviluppo di un ruolo volto non soltanto a rispondere ai bisogni della popolazione assistita, ma anche a promuovere interventi educativi volti alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vira diventando un punto di riferimento per i cittadini. Questo modello che sta dando grossi risultati ovunque sia stato applicato, si basa su una logica di forte integrazione con tutti i professionisti presenti nella comunità, come gli assistenti sociali, i pediatri di libera scelta e, soprattutto, i medici di medicina generale, ai quali si deve fare sempre riferimento per la sua attivazione”.

Questi i nominativi dei 7 infermieri di famiglia e comunità (in foto) in servizio sul territorio di Portoferraio: Irene Galeazzi, Erika Ferrini, Greta Casciotti, Alessandra Marzocchella, Giovanni Francesconi, Angelica Isgrò e Eleonora Palmieri.


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