Nei giorni scorsi personale del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Massa Carrara, con il supporto del NIPAAF di Lucca e personale Guardiaparco del Parco Regionale delle Alpi Apuane, ha eseguito una perquisizione delegata a carico di un cittadino di Carrara.
Presso il giardino della sua abitazione sono state rinvenute 3 reti da uccellagione per una lunghezza totale di 15 metri, tese tra appositi pali e pronte per la cattura di avifauna, mentre in un locale attrezzi sono state rinvenute una gabbia-trappola, 43 tagliole a scatto e un laccio per la cattura di fauna selvatica.

Nelle pertinenze della abitazione sono stati inoltre rinvenuti 58 esemplari di uccelli vivi detenuti illecitamente, mentre nei frigoriferi della persona sono stati rinvenuti 16 esemplari morti di piccoli passeriformi, alcuni dei quali già spiumati e pronti per il consumo alimentare.
In particolare gli animali catturati in natura sono risultati essere 36 passeriformi, 9 turdidi, 6 corvidi, 5 columbidi e 2 fagiani, appartenenti in totale a ben 19 specie diverse di cui 10 protette dalla Convenzione di Berna sulla tutela europea della vita selvatica e degli habitat, come ad esempio  il Codirosso, il Beccafico, il Pettirosso, la Capinera e varie specie di cardellini, nonché alcuni esemplari di l’usignolo del Giappone, specie tutelata dalla Convenzione internazionale di Washington sulla specie in via d’estinzione.

L’indagato è stato denunciato a piede libero per il reato di “uccellagione” e di “abbattimento, cattura e detenzione di specie protette”, per il reato di “abbattimento, cattura o detenzione di specie di mammiferi o uccelli nei cui confronti la caccia nonè consentita” (art. 30, c.1, lett. h), nonché per il reato di “furto venatorio” ai sensi degli artt. 624 e 625 c.p. in quanto la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e l’indagato è sprovvisto di licenza di caccia.

Tutti gli esemplari appartenenti alla fauna selvatica autoctona sono stati liberati all’interno della Riserva Naturale Statale di Montefalcone (PI), gestita dal Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Lucca, dopo un congruo periodo di riabilitazione e accertamenti veterinari.

All’indagato sono state anche ritirate tutte le armi e le munizioni in possesso, 5 fucili da caccia e oltre mille cartucce.


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