Due complessi eventi donativi hanno permesso di dare nuova vita a 7 giovani pazienti: è accaduto all’Ospedale Apuane e all’Ospedale del Cuore.

Doppio espianto realizzato in due ospedali diversi nello stesso giorno: il risultato della rete di Organizzazione Toscana Trapianti, Azienda Toscana Nord Ovest e Monasterio.

Monasterio, da tempo, è impegnata nelle attività di espianto e donazione di organi e tessuti, collaborando con l’Azienda Toscana Nord Ovest e la Organizzazione Toscana Trapianti: il successo, testimoniato dai risultati, è dato dal lavoro di rete.

In particolare, a partire dallo scorso anno, l’Ospedale del Cuore è impegnato con il proprio ECMO team, muovendosi in mobilità verso gli Ospedali in cui ci siano donatori selezionati: una squadra multidisciplinare, composta da professionisti altamente specializzati e da strumentazione all’avanguardia, che vede operare in sincronia anestesisti, perfusionisti e infermieri.

Ed è proprio la squadra che è intervenuta all’Ospedale Apuane: quando la malattia non è più aggredibile con tutti i livelli più elevati di assistenza terapeutica, il paziente, in accordo con la propria famiglia, viene accompagnato nel percorso di fine vita. Dopo un briefing pre procedurale con gli operatori locali e l’équipe trapiantologica, il paziente viene attaccato all’ECMO, la macchina cuore polmoni che permette di perfondere gli organi importanti.

L’evento ha permesso ad una sola persona di regalare nuova vita ad altre 3 persone.

L’evento che si è realizzato all’Ospedale del Cuore nello stesso giorno, è avvenuto a cuore battente: questo significa che il team, composto da cardiochirurghi, anestesisti, perfusionisti e infermieri, dopo aver eseguito ogni diagnosi clinica possibile, anche grazie all’utilizzo di tutte le strumentazioni a disposizione, dichiara la morte cerebrale del paziente.

A questo punto, si mette in moto la grande macchina donativa, che coinvolge anche la Organizzazione Toscana Trapianti e la Rete Nazionale Trapianti: ciò, non prima di avere appurato che il paziente in vita abbia espresso la propria volontà donativa in forma scritta o, qualora non lo avesse fatto, non prima di aver parlato con la famiglia.

L’evento ha permesso ad una sola persona di regalare nuova vita ad altre 4 persone.

«Senza donatore, non esiste trapianto»: questo il motto del Centro Nazionale Trapianti, che celebra la Giornata Nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti proprio oggi (16 aprile).

Decidere in vita di donare i propri organi, dopo che la propria vita è scivolata via, è una scelta coraggiosa e un atto di altruismo. Gli organi sono un dono di vita, per la vita.

«Monasterio è da anni impegnata nella collaborazione con l’Azienda Toscana Nord Ovest per le attività di donazione e trapianto – spiega Paolo Lopane, Coordinatore Area Vasta Nord Ovest della Organizzazione Toscana Trapianti. La collaborazione tra le Aziende sanitarie in questo settore è un preciso obiettivo della Organizzazione Toscana Trapianti e sta dando ottimi risultati. In particolare, è opportuno ricordare lo sviluppo del programma della donazione controllata, avviato nel 2022, che vede l’Ospedale del Cuore impegnato in mobilità con il proprio ECMO Team nel reperimento di donatori individuati e segnalati dalle Terapie Intensive degli Ospedali dell’Azienda USL toscana Nord Ovest non dotati di tecnologia ECMO. Monasterio, recependo le indicazioni della Giunta regionale Toscana si è integrata nella Rete regionale del Procurement adottando un efficiente modello organizzativo per il coordinamento delle attività donative. Proprio in questi ultimi giorni, si è resa protagonista in due complessi eventi donativi che hanno consentito di restituire una nuova prospettiva di vita a 7 giovani pazienti in lista d’attesa di trapianto per una grave insufficienza d’organo terminale».

«Parla di fine vita di un paziente e di donazione di organi a noi medici sembra un paradosso, perché siamo abituati a salvare vite – commenta il Dottor Stefano Antonelli, Anestesista e Coordinatore Locale della Rete Trapianti. La scienza ci porta a pensare che, quando non si può salvare una vita, dopo aver fatto di tutto per salvare quella vita, si deve pensare a salvare gli organi, perché anche questi sono vita, non per questo paziente, ma per qualcuno che ne ha bisogno. 

Da qualche tempo, Monasterio ha deciso di occuparsi della donazione, sia all’interno della rete regionale che quella nazionale di trapianti, perché abbiamo a disposizione dei professionisti e delle tecnologie all’avanguardia che ci permettono, grazie all’ecmo, di rifondere degli organi che sono arrivati a fine vita. 

L’ecmo team mobile interviene nelle terapie intensive, impianta le macchine, riperfondendo gli organi importanti: ciò ha già permesso a decine di riceventi di vivere ancora.

Un grazie alla sensibilità di chi, in vita, ha certificato la propria volontà donativa, e anche alle famiglie che, colpite da un momento di disgrazia, hanno la forza di pensare ad un fatto così nobile e generoso come quello di esprimere la volontà donativa per il loro caro.

Questi sono coloro che facilitano la possibilità di donare vita ad altre persone.

Siamo una grande impresa collaborativa multidisciplinare che permette risultati straordinari».

«Per Monasterio è un modo nuovo, diverso, ma altrettanto importante per salvare vite umane – conclude Marco Torre, Direttore Generale di Monasterio. Siamo particolarmente orgogliosi di questo evento, che corona nel migliore dei modi non solo la giornata Nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti, ma anche l’impegno che il personale di Monasterio ha profuso in questi anni per mettere a punto questo progetto. Questa attività è molto complessa, perché richiede l’attivazione e l’intervento di diverse strutture e diversi professionisti: viene assicurata grazie a un incredibile lavoro di squadra, che esprime la capacità della rete ospedaliera toscana di fare sinergia».


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