180 milioni in tre anni per accompagnare e sostenere il percorso di persone anziane e con disabilità e i percorsi di vita indipendente. E’ quanto prevede il Piano regionale per la non autosufficienza 2022-2024 recentemente approvato dalla giunta regionale. Questo strumento di programmazione indica gli interventi e i servizi che verranno realizzati nel triennio secondo i bisogni espressi dalle persone e dalle comunità e in un’ottica di integrazione fra il sistema sociale e quello sanitario.

Il piano, che risponde ai criterio indicati dal piano nazionale, e che nasce dopo un articolato percorso di consultazione, verrà attuato con un forte coinvolgimento delle 28 zone distretto  per favorire la massima capillarità e la rispondenza alle esigenze di tutti i territori. Tra le novità previste anche l’assunzione di 63 figure di assistenti sociali da impiegare nei servizi di presa in carico della persona.

“Il piano rappresenta uno strumento concreto e capillare per la presa in cura delle persone più fragili e per migliorarne la qualità di vita” sottolinea il presidente della regione Toscana Eugenio Giani. “E’ uno strumento – aggiunge – che integra gli aspetti sociali e quelli sanitari  per garantire risposte più complete e che coinvolge tutti i territori, per essere il più possibile vicino ai destinatari”. 

“Sono tre – evidenzia l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli – i capisaldi del piano: migliorare la qualità, quantità e appropriatezza delle risposte assistenziali a favore delle persone non autosufficienti, con disabilità e anziane; promuovere un sistema fondato sulla prevenzione della non autosufficienza e della fragilità; favorire percorsi che realizzino la vita indipendente e la domiciliarità, la piena inclusione sociale e lo sviluppo delle autonomie”. “La volontà di fondo – prosegue – è quella di rafforzare gli strumenti a disposizione dei territori per garantire percorsi efficaci, chiari, certi, tenendo insieme i bisogni e i desideri delle persone.  

“Accompagnare e sostenere le persone anziane e non autosufficienti nelle proprie comunità – commenta il direttore di Anci Toscana Simone Gheri – è una priorità anche per i Comuni, che svolgono un ruolo fondamentale in questo percorso. E grazie alla collaborazione con la Regione, vogliamo portare sempre più capillarità nelle nostre politiche di welfare. Anci Toscana ha dato e darà sempre il proprio contributo perchè i servizi possano essere sempre più efficienti ed integrati sul territorio: è un sistema complesso, ma solo così possiamo rispondere collettivamente ad un bisogno tanto importante ed urgente”.

Il piano disegna un grande impegno corale coinvolgendo istituzioni, terzo settore, migliaia di famiglie: quello che dobbiamo fare, anche attraverso questo strumento, è continuare a lavorare tutti insieme, perché è così che possiamo migliorare la nostra capacità di prenderci cura e di inclusione delle persone non autosufficienti e dei loro cari”.

Le novità del piano
Gli interventi del Piano si basano sul perseguimento dei cosiddetti Leps, Livelli essenziali delle prestazioni sociali, previsti, per la prima volta, dal piano nazionale. I Leps sono definibili come l’insieme di interventi,  servizi, attività e prestazioni tali da garantire ai cittadini, specie a quelli più fragili, qualità di vita, pari opportunità e riduzione delle condizioni di svantaggio e vulnerabilità. In molti casi questi interventi sono già esistenti e radicati e con il nuovo piano saranno confermati: basti pensare, per esempio, a tutta l’attività di assistenza domiciliare sociale o integrata con i servizi sanitari. 

In alcuni casi, invece il piano prevede un rafforzamento:  è il caso dei cosiddetti interventi sociali “di sollievo”, cioè a quei servizi di sostegno rivolti alla persona anziana nel momento in cui presenta, per la prima volta, una situazione di fragilità.  E’ il servizio Pronto badante, attivo in Toscana dal 2016 e che  prevede la presenza di un operatore autorizzato che garantisce un adeguato punto di riferimento, offre informazioni sui percorsi attivabile e garantisce un primo sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare.

Con il nuovo piano questo servizio viene rafforzato e collegato capillarmente alla rete delle zone distretto per consentire una risposta più rapida e vicina. A sostegno dei percorsi attivati tramite la presenza di un assistente familiare/badante è prevista la messa a disposizione di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta, in collaborazione con l’Agenzia Regionale Toscana per l’Impiego, che garantisce l’esercizio della funzione regionale in materia di mercato del lavoro tramite la gestione dei Centri per l’Impiego.

Altro servizio che viene sostenuto con forza nel nuovo piano è quello delle cosiddette azioni di adattamento domestico.  Nel piano si parte dalla constatazione di quanto l’adattamento degli spazi, della domotica e dell’assistenza a distanza possano dare risposte fondamentali per l’ autonomia alla persona non autosufficiente.  L’intervento per adattare l’abitazione entra formalmente all’interno delle possibili risposte che i servizi possono proporre alla persona.

Assunzione di nuovo personale
Il piano per la non autosufficienza prevede un capitolo ad hoc per l’assunzione di assistenti sociali individuando tale ipotesi come necessaria per raggiungere gli obiettivi previsti. Il personale assunto permetterà di garantire la fase della presa in carico della persona e la valutazione multidimensionale dei bisogni, sotto il profilo clinico, funzionale e sociale. Ad ogni ambito saranno garantite le risorse per l’assunzione a tempo indeterminato di almeno due assistenti sociali. Grazie ai finanziamenti individuati nel triennio sarà possibile l’assunzione di 63 figure.

I progetti di vita indipendente.
Circa 2,2 milioni di euro. E’ quanto prevede il piano per i progetti di Vita indipendente,  in favore di persone con disabilità. Viene così confermato anche per il prossimo triennio il progetto “In Aut”,  Indipendenza e Autonomia, nato con l’obiettivo di sostenere progetti integrati e personalizzati, che consentano alle persone con disabilità, prioritariamente di giovane età, di condurre una vita autonoma, attraverso misure in grado di favorire la crescita della persona e il miglioramento della propria autonomia, nell’ambito di percorsi di formazione, anche universitaria,  lavoro, auto-imprenditorialità, supporto alla genitorialità, e in generale alle attività di vita quotidiana. Nell’ultimo triennio quasi mille persone hanno beneficiato di questo bando, di cui oltre l’80% tra i 18 e i 44 anni. 

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ultimo aggiornamento: 11-04-2023


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