“Barbara non c’è più e non ci abitueremo mai a questa perdita personale. Ma non c’è più neppure la grande professionista che era. Un vuoto, in entrambi i casi, che non si colmerà mai”.

Così i colleghi del dipartimento per la salute mentale e dipendenze dell’Asl di Pisa parlando della morte di Barbara Capovani, la psichiatra 55enne aggredita brutalmente venerdì sera fuori l’ospedale Santa Chiara di Pisa da un ex paziente psichiatrico e morta stanotte. “Una grande mancanza per la città di Pisa e per la comunità sanitaria – scrivono – che rappresentava con tanta competenza, perché la dottoressa Barbara Capovani aveva una grande passione per la vita e per questo difficile mestiere; una donna sensibile e disponibile con tutti. Affrontava ogni questione, anche le più difficili, in prima persona, senza delegare. Aperta ai cambiamenti e sempre propositiva sul lavoro. Alla famiglia di Barbara, giungano la nostra vicinanza e il nostro lungo e profondo abbraccio, ma anche la promessa che ci impegneremo per raccogliere tutto quello che ha fatto per la psichiatria e per Pisa, donandolo, ancora una volta, agli altri”, concludono i colleghi della dottoressa.


Cgil Toscana: “Morte dottoressa tragedia terribile e perdita immensa”

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