I Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Massa Carrara hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, emesso dal Tribunale di Massa nei confronti di una consulente finanziaria abusiva. L’indagine nasce in seguito alla denuncia presentata da un investitore che aveva perso tutto il denaro che aveva consegnato a una cittadina italiana, la quale, tramite due uffici in Lunigiana, raccoglieva fondi per un’impresa estera di gestione di investimento. La donna esercitava l’attività di consulente finanziario, promuovendo e collocando servizi di investimento ad alto rischio, promettendo rendimenti elevati, sottoposti a tassazione vantaggiosa. Il collocamento degli investimenti proposti ai propri clienti, avveniva attraverso il sito internet di una società di gestione del risparmio localizzata nelle isole Marshall, che, dagli accertamenti svolti, non era autorizzata dalla Consob alla raccolta di fondi in Italia. Gli investitori, dopo essersi registrati sul sito ed aver versato il denaro su conti correnti o carte ricaricabili estere, acquisivano la possibilità di operare su strumenti finanziari altamente rischiosi, i quali, non avendo le conoscenze finanziarie di base, delegavano dei consulenti stranieri. La donna, a fronte di una provvigione, svolgeva la funzione di raccordo tra gli investitori e i consulenti esteri, proponendo investimenti, nonché raccogliendo e trasmettendo ordini di acquisto e/o vendita di strumenti finanziari su conti di trading online. Tramite questo sistema, una volta trasferiti i risparmi degli investitori italiani all’estero su conti correnti dedicati, la gestione degli investimenti passava ad una rete di trader localizzati a Londra, che operavano direttamente sui risparmi in investimenti ad altissimo rischio. La promotrice, per percepire la propria commissione calcolata in 19.000 euro, ha fatto firmare agli ignari investitori deleghe a operare sui conti di trading online, consegnando i loro risparmi nelle mani di personaggi spregiudicati, che hanno causato loro un rilevante danno economico, con la perdita di capitali per circa 300.000

euro. Al termine delle indagini, è stato ipotizzato a carico della consulente il reato di abusiva attività finanziaria, quantificato il provento illecito in 19.000 euro.


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