Motori accesi per la prima Tac a conteggio di fotoni in Italia e nel Sud Europa. Ancora di più: è la seconda al mondo interamente dedicata alla Cardiologia, e si trova all’Ospedale San Cataldo-CNR della Monasterio.

Inaugurata ieri (martedì 29/11) Naeotom Alpha, la TAC di ultimissima generazione (definita come Photon Counting CT) acquistata grazie ad un ben oliato gioco di squadra della Fondazione Monasterio con Regione Toscana e Fondazione Pisa.


Immagini ad altissima definizione, radiazioni molto basse e altrettanto basse dosi di mezzo di contrasto, tempi brevissimi, rumorosità ridotta, informazioni diagnostiche più precise e accesso all’infinitamente piccolo: si avranno indagini ultra-veloci, un vantaggio soprattutto per pazienti fragili e bambini.
Una metodica diagnostica multi-paramentrica capace di garantire immediati benefici in termini di ricaduta clinica: la Monasterio si avvia ad inaugurare – così – nuovi scenari in termini di ricerca per esplorare nuove modalità diagnostiche che rivoluzioneranno la pratica clinica. 

Due saranno i principali filoni di ricerca: la valutazione del miglioramento delle prestazioni nei settori già noti di applicazione della tecnologia TC e, in particolare, nel dolore toracico, nella valutazione e stratificazione del rischio cardiovascolare in modo molto più sensibile ed accurato. Il secondo, le nuove applicazioni che oggi non sono parte del portafoglio diagnostico della TC e, in particolare, le applicazioni relative alla diagnostica delle alterazioni del tessuto miocardico, a partire dall’ischemia e fino alla caratterizzazione dei composti a base di Iodio, Gadolinio ed altri nuclei alternativi.

La tecnologia di conteggio fotonico si basa su un rilevatore che è radicalmente diverso da quelli degli scanner standard. Il rilevatore di conteggio dei fotoni converte direttamente i fotoni dei raggi X in segnali elettrici e poi li conta senza perdita di informazioni. La nitidezza e il contrasto sono, così, migliorati. E le immagini, ottenute in un tempo estremamente più breve, contengono informazioni diagnostiche più rilevanti con maggiore precisione.

Grazie al supporto di Fondazione Pisa, che ha creduto fortemente nei progetti di ricerca presentati dalla Monasterio, con la nuova TAC Naeotom Alpha l’Ospedale San Cataldo-CNR di Pisa costituirà la prima struttura specialistica in Italia in cui tale tecnologia verrà testata, validata e applicata per finalità clinico-diagnostiche, oltre che scientifiche: in tal modo, si consoliderà ulteriormente la leadership nazionale della Monasterio nell’imaging cardiaco e sarà possibile esplorare a pieno le rivoluzionarie potenzialità di ricerca di tale tecnologia, con prospettive di forte impatto per la comunità.
La strumentazione, infatti, sarà resa disponibile anche per altri settori, come quello della oncologia, in collaborazione con l’Università di Pisa e con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.

«Siamo, oggi, protagonisti attivi di una vera e propria rivoluzione che deriva dalla volontà di assicurare ai pazienti la miglior risposta di cura, sia in termini di diagnosi che di trattamento delle malattie del cuore – ha detto Marco Torre, Direttore Generale della Monasterio Abbiamo fortemente voluto, nel nostro Centro, questa TAC, così altamente innovativa e all’avanguardia, la prima ad essere installata nel Sud Europa: questo ci rende orgogliosi ed estremamente emozionati. Ci ha spinto Adesso, la sfida sarà padroneggiare una tecnologia così avanzata unendo, come ci ha insegnato il Prof. Luigi Donato, alle competenze radiologiche ultra specialistiche quelle dei nostri clinici, insieme ad ingegneri, fisici e informatici: per realizzare, da subito, ciò che fino a oggi non era possibile. Non solo: grazie al sostegno della Regione Toscana e della Fondazione Pisa intendiamo sviluppare, qui a Pisa, un progetto di ricerca che – riteniamo – possa avere un impatto enorme per la Città, e generare progressivi cambiamenti nella pratica cardiologica quotidiana. Questa TAC apre, poi, nuovi scenari clinici, anche in ambiti specialistici differenti, come l’oncologia: vogliamo che le sue potenzialità siano estese a tutti, grazie alla stretta collaborazione con le altre Istituzioni regionali del mondo della sanità e della ricerca».

«Si apre una stagione completamente nuova nella diagnostica avanzata ed in particolare nel settore Cardiaco e Vascolare, grazie a questo strumento – ha commentato il Dottor Filippo Cademartiri, Direttore del Dipartimento Immagini della Monasterio.

L’impatto della nuova tecnologia TAC Photon Counting nella nostra pratica clinica è stato eccezionale fin da subito, per le caratteristiche tecniche che rendono fattibili esami cardiaci e vascolari in qualunque tipo di paziente. La sensazione di entrare in una nuova dimensione della diagnostica è stata immediata, a partire già dai primi giorni di utilizzo: infatti, anche le più piccole alterazioni sono evidenti. E questo consente di intervenire più precocemente sulla malattia aterosclerotica».

«A seguito di una prima interlocuzione con la Direzione Generale, che aveva illustrato le linee direttrici del progetto che Fondazione Monasterio aveva in mente di proporre, Fondazione Pisa – riconoscendone l’estrema importanza – aveva immediatamente accantonato a tal fine rilevanti risorse economiche disponibili dalla gestione dell’esercizio 2021 – ha aggiunto Stefano Del Corso, Presidente della Fondazione Pisa.

Nei primi mesi del corrente anno la Monasterio ha poi provveduto a trasmettere il vero e proprio progetto di ricerca di durata pluriennale, che sarebbe stato possibile sviluppare una volta acquisita effettivamente l’infrastruttura tecnologica che oggi viene presentata.   

Il progetto si sviluppa al momento su due filoni di ricerca. 

Il primo si focalizza sulla valutazione del miglioramento delle prestazioni nei settori di applicazione diagnostica della tomografia computerizzata, attraverso una tecnologia assolutamente innovativa per la prima volta disponibile in Italia. 

Il secondo, sulle applicazioni relative alla diagnostica delle alterazioni del tessuto miocardico. 

L’attività di ricerca ha un orizzonte temporale particolarmente ampio, che va oltre il quinquennio attualmente previsto, con ulteriori potenzialità di sviluppo legate ai risultati intermedi che saranno ottenuti in questa prima fase. 

La Fondazione Pisa esprime soddisfazione per essere ancora una volta parte, con il suo contributo, di un’iniziativa che sostiene un progetto di ricerca altamente innovativo, di cui tutto il sistema scientifico e sanitario pisano, regionale, e non solo, potrà avvantaggiarsi e, con esso, in ragione delle importanti ricadute cliniche attese, le comunità presenti sul nostro territorio».


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