Il Gruppo d’Intervento Giuridico ha inoltrato ieri una nuova istanza per la realizzazione dell’area faunistica del muflone all’Isola del Giglio, con il ripristino di un migliaio di metri di recinzione al Promontorio del Franco.

Il GrIG ha coinvolto il Ministero della Transizione Ecologica, la regione Toscana e diversi altri enti, tra cui anche i carabinieri forestali, proponendo un’area faunistica sul modello del Parco nazionale della Foresta Bavarese. La vicenda dei mufloni al Giglio, in provincia di Grosseto, ricorda GrlG, “appare l’emblema della presunzione umana nel voler fare il bello e il cattivo tempo in campo naturalistico. Nel novembre 2021 un accordo fra il Presidente dell’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano Giampiero Sammuri e l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, sembrava aver risolto una vicenda a dir poco paradossale: l’eliminazione dei pochi esemplari di Muflone rimasti sull’Isola del Giglio a fucilate condotta da un Ente Parco. Le battute di caccia sarebbero state sospese con l’obiettivo di trovare un accordo per la rimozione completa incruenta dell’ungulato. La proposta era la predisposizione di un vero e proprio piano di trasferimento dei Mufloni  a idonee aree di reintroduzione in Sardegna e in Corsica.  Un vero e proprio ritorno a casa. Purtroppo, non ha avuto accoglimento favorevole. Infatti, le risposte pervenute non sono state confortanti. Anzi”.


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