Le prime immagini del James Webb Space Telescope (JWST), presentate la scorsa settimana dal presidente USA Joe Biden, rappresentano una “minuscola” regione del cielo ripresa con il telescopio spaziale più grande e potente che sia mai stato realizzato. Talmente potente da presentare per la prima volta immagini sorprendentemente nitide che consentono di visualizzare il nostro Universo in full HD.

Oggi, lunedì 18 luglio, il Telescopio Webb entrerà ufficialmente anche in orbita per la Scuola Normale di Pisa: 187 ore di osservazione con JWST potranno essere studiate dai professori Andrea FerraraSimona Gallerani Andrei Mesinger, che fanno parte del progetto internazionale “PRIMER”, presentato dal Prof. James Dunlop dell’Università di Edimburgo. L’obiettivo è quello di osservare e caratterizzare circa 120.000 galassie (2.000 di queste formatesi poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang). La maggior parte (circa il 70%) sono attualmente sconosciute. 

Si tratta del primo step che vede coinvolto il Gruppo di Cosmologia della Scuola Normale Superiore in questa spettacolare missione, frutto della collaborazione tra NASA, Agenzia spaziale europea e Canadian Space Agency, prima del vero e proprio blocco di ore di osservazione che il Gruppo si è garantito a dicembre, sempre concernente la vita delle prime galassie.  

L’esperimento presentato dal Gruppo di Cosmologia della Normale (“Galaxy assembly at z = 6: unraveling the origin of the spatial offset between the UV and FIR emission”), il cui Principal Investigator è il ricercatore della Scuola Stefano Carniani, è risultato tra i 286 prescelti. Gli studiosi astrofisici avranno a disposizione 21 ore di osservazione a dicembre per lo studio di tre galassie primordiali molto peculiari. Questi progetti costituiscono un ingente finanziamento alla ricerca, considerando che il valore di ogni ora di osservazione, stimato in base al costo totale di JWST, è di circa 230 mila Euro.

Infine la Scuola Normale è coinvolta anche nel più grande progetto scientifico (circa 1.000 ore) condotto con lo spettrografo NIRSpec, uno dei quattro strumenti a bordo del telescopio spaziale James Webb, che ha come obiettivo quello di studiare oltre 10.000 galassie per comprendere come queste si formano ed evolvono, permettendoci così di capire l’origine anche della nostra galassia, la Via Lattea. Le prime ore di osservazioni verranno acquisite già dalla prossima settimana e probabilmente vedremo i primi risultati pubblicati su riviste scientifiche entro la fine dell’estate. 

 James Webb è il successore di Hubble, lanciato nello spazio nel 1990 e che ora è avviato alla pensione. Costato 10 miliardi, lavorerà nello spazio per almeno cinque anni. 

  Alla Enne: i professori Andrea Ferrara e Simona Gallerani spiegano la missione del JWST:


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