Nuovo riconoscimento per il Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, che è tra i cinque vincitori finali del Premio Architettura Toscana, giunto alla terza edizione.

Il Museo è stato riaperto nell’ottobre del 2019, dopo importanti lavori di restauro e riallestimento affidati dall’Opera della Primaziale Pisana allo studio Guicciardini & Magni Architetti di Firenze. 

Selezionato tra 140 candidati, il Museo ha vinto il Premio Architettura Toscana nella sezione “Restauro e recupero”, con le seguenti motivazioni “Adeguatezza. Tutto quello che viene fatto si adegua al luogo. C’è ma non si vede, nel rispetto dell’esistente. Spesso succede che dentro questi interni storici l’architettura si confonde con il design, e quindi ‘diventa troppo’. In questo progetto l’architettura crea un contesto in modo che l’opera resti protagonista. Tutto questo viene fatto con la cura del dettaglio e con molta sapienza”. A guidare l’edizione “del ritorno” post pandemia, gli architetti Gianpiero Venturini (presidente), Nicola Di Battista, Gianluca Peluffo, Sofia von Ellrichshausen e la sociologa Daniela Ciaffi.

L’importante riconoscimento si aggiunge a quello ricevuto alla fine del 2021, quando il Museo dell’Opera del Duomo di Pisa si era classificato primo nella categoria ‘Opere di allestimento o di Interni’ nell’ambito della Festa dell’Architetto, iniziativa che il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori organizza, tradizionalmente, per valorizzare la cultura del progetto, la funzione civile e sociale dell’architettura. Allora il museo era stato premiato nella categoria ‘Opere di allestimento o di interni’ con la Menzione Speciale il gruppo di progettisti Guicciardini & Magni Architetti di Firenze con la seguente motivazione: “Il progetto riceve la menzione per la grande efficacia nel riproporre testimonianze storiche significative in un allestimento museografico che, con originalità e innovazione, stimola e accompagna il visitatore in un percorso conoscitivo completo. Inoltre, emerge nella realizzazione anche la parte di intervento di restauro conservativo della sede museale che, con rigore ed equilibrio, valorizza non solo il patrimonio esposto, ma anche il contesto architettonico ospitante”. 


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