Prenderanno il via domani, 19 maggio, le “Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico”, promosse dal 19 al 27 maggio dall’ufficio centrale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei. Sono coinvolte  le più importanti istituzioni cittadine, Archivio di Stato, Archivio storico diocesano, l’Università di Pisa, con il patrocinio del Comune di Pisa.

Il primo appuntamento in programma sarà domani, giovedì 19 maggio, alle ore 15 presso l’Auditorium dell’Opera del Duomo dove si terrà il seminario dal titolo “I complessi rapporti tra istituzioni ecclesiastiche e civili nella Pisa medievale, attraverso i documenti conservati nell’Archivio diocesano e nell’Archivio di Stato”. Interventi di mons. Giovanni Paolo Benotto, arcivescovo di Pisa, Jaleh Baharabadi, direttore Archivio di Stato di Pisa, Elisa Carrara, archivista responsabile della sala studio dell’Archivio storico diocesano di Pisa, Maria Cristina RossiMaria Luisa Ceccarelli LemutAlberto CotzaMauro RonzaniAndrea PugliaNicola Gronchi. Modera Gabriella Garzella.

Dal 20 al 27 maggio si terranno invece le visite guidate all’Archivio Storico Diocesano di Pisa e all’Archivio di Stato di Pisa, con l’esposizione dei documenti che hanno permesso di fare luce sui complessi rapporti tra le diverse istituzioni ecclesiastiche e civili della città. Le visite presso i due istituti seguiranno il seguente calendario:

–         Archivio storico diocesano di Pisa venerdì 20, alle ore 10 – 11,30 – 15 e 16,30. Sabato 21, con gli stessi orari.

–         Archivio di Stato di Pisa: da venerdì 20 a venerdì 27, alle ore 11.

Tra i principali documenti in mostra all’Archivio di Stato la bolla papale di Clemente 6°, del 3 settembre del 1343, nella quale viene concesso allo Studio Pisano il riconoscimento di Studio generale dotato degli insegnamenti di teologia, di medicina e di diritto canonico e civile. Di fatto è il documento che istituisce ufficialmente la nascita dell’università di Pisa. Significativo anche il Lodo delle Torri, pergamena proveniente dal fondo diplomatico della famiglia Roncioni, con il quale il vescovo Daiberto, appoggiato da Pietro Visconti e da altri potenti signori della città, termina le questioni insorte fra i cittadini circa l’altezza delle loro torri.

Per l’Archivio storico diocesano si segnalano in particolare la pergamena n. 1 del Fondo Diplomatico capitolare, dell’anno 930, relativa alla donazione di terre al Capitolo da parte del Vescovo; o la n. 216 del Fondo Diplomatico arcivescovile del 21 novembre 1110 con la quale l’Arcivescovo, l’Opera di Santa Maria e i Consoli si assumono impegni riguardanti il castello di Ripafratta.


Volontari del Parco sabato la prima iniziativa

Mostra conclusiva Progetto Gorgona 2021/2022 – Il carcere delle libertà”