In questi giorni si è concluso il ciclo di incontri annuale, promosso dall’Arma dei Carabinieri, incentrato sula diffusione della cultura della legalità , che ha coinvolto i Carabinieri del Comando Provinciale di Grosseto e molti istituti scolastici della provincia. All’inizio dell’anno scolastico infatti, o almeno quando le misure di contenimento pandemico hanno finalmente consentito la ripresa delle attività in presenza, pur nel rispetto delle restrizioni vigenti, i Carabinieri hanno lanciato l’iniziativa, che è stata poi raccolta e diffusa tramite l’Ufficio Scolastico Provinciale.

Sono state molte le scuole, di ogni ordine e grado, che hanno aderito all’iniziativa, e che hanno ospitato nel corso dell’anno i militari dei vari comandi distribuiti sul territorio. Nel corso degli incontri, l’attenzione è stata incentrata sulla diffusione della cultura della legalità, e di come ogni giovane, indipendentemente dall’età e dall’indirizzo scolastico dell’istituto, può e deve vivere questo argomento, nella vita di tutti i giorni. Dall’ambiente scolastico a quello delle frequentazioni tra coetanei fuori dall’ambiente delle scuole, fino ad arrivare alle palestre, ai centri cittadini per arrivare all’interno delle mura domestiche, nel rapporto con i genitori o conviventi: in ogni ambito della loro vita, si è provato a spiegare loro dove e come trovare risposta a domande importanti, oltre che proporre una chiave di lettura innovativa a comportamenti che oggi possono essere bollati come banali o abitudinari, ma che possono essere individuati come devianti, e costituire oggi il seme di quella che poi sarà, un domani ma anche nell’immediato, fonte di responsabilità, non solo penale.

Si è pertanto parlato di bullismo nelle varie accezioni, nei rapporti umani diretti come in quelli mediati dall’universo della rete e dei social, ma anche di sicurezza stradale, e di rischi connessi all’uso dell’alcol e degli stupefacenti. In sintesi, vivere secondo le regole, accettare tutte quelle apparenti limitazioni che comporta lo stare insieme, ad ogni livello, spiegando loro che proprio quelle apparenti limitazioni sono l’ambito della libertà dell’altro, un perimetro in cui la libertà di ciascuno può e deve trovare piena realizzazione.

Oltre venti le scuole che, in tutta la provincia, hanno partecipato alla campagna che, come di consueto, sarà riproposta per l’anno a venire, e che auspicabilmente troverà ancora maggiori adesioni.


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