Gianni Lorenzetti è stato eletto questa mattina nuovo presidente di Upi Toscana dall’assemblea regionale delle Province.
“Una sfida che accolgo con piacere in un momento di grandi cambiamenti, tra la gestione dei fondi europei che stanno per arrivare e la necessità di un nuovo disegno di legge per le Province – dice Lorenzetti –. I soldi del Pnrr che tra tutti gli enti sono già arrivati proprio nelle province sono destinati alle nostre scuole superiori, assieme a quelli che ancora devono arrivare con gli ultimi bandi ministeriali, e i nostri enti sono già all’opera. Ma c’è poi tutto il resto, miliardi da Pnrr e Fondi Ue su ambiente, digitale, borghi, sviluppo territoriale, strade, scuole. Quello che serve è un lavoro corale tra tutte le istituzioni, come quello già avviato con la Cabina di regia regionale. Ma in più occorre sedersi a un tavolo con la Regione e Anci per adattare il nostro sistema a questi flussi finanziari da gestire per non disperdere nemmeno un euro”.
“Solo nelle province parliamo di almeno 150 milioni di euro per 120 interventi nelle scuole superiori – aggiunge Lorenzetti, che è anche sindaco di Montignoso e presidente della Provincia di Massa Carrara –. Oltre a questo la legge ci riconosce stazione appaltante per tutti i progetti del Pnrr dei piccoli comuni. Per questo come assemblea abbiamo chiesto interventi immediati per rafforzare le Province toscane, partendo dalle assunzioni straordinarie negli uffici di progettazione e in quelli tecnico-amministrativi, negli appalti, fino alla digitalizzazione e alla transizione ecologica e ambientale. Non possiamo farci trovare impreparati sulle opportunità che arriveranno dall’Ue per migliorare le nostre città, ma anche i nostri paesi e i territori”.
Il tema centrale del congresso era proprio la configurazione di una “Nuova Provincia”, partendo da una modifica della riforma Delrio che possa restituire maggior peso istituzionale.
“Il governo e la ripresa economica dei territori necessitano di chiudere la stagione della centralizzazione e disintermediazione – conclude Lorenzetti – e ridisegnare il profilo delle Province diventa un impegno che non è più possibile rimandare per la politica nazionale e regionale: quello che chiediamo al Governo è di portare a termine quanto prima la revisione della legge 56 del 2014, eliminando tutte quelle incongruenze che limitano iniziative e investimenti invece indispensabili in questo momento per uscire dalla crisi generata dalla pandemia. Alla Regione chiediamo una verifica su cosa è più utile gestire a livello locale. Noi ci siamo”.
Tra le richieste di modifica alla legge vi è anche il ridisegno degli organi politici provinciali, per evitare la solitudine del presidente introducendo una giunta, riportare alcune funzioni sui territori a partire dalla pianificazione strategica, lo sviluppo economico e le funzioni con dimensione di area vasta come l’ambiente e la caccia e pesca, abrogare l’ineleggibilità alla candidatura al Parlamento per i presidenti di provincia e i sindaci dei comuni sopra i 20mila abitanti.