“La recrudescenza dei contagi mette a dura prova le imprese, molti i  lavoratori positivi anche se a volte completamente asintomatici, e la durata dei certificati rischia di paralizzare ulteriormente le imprese”  E’ il grido d’allarme delle imprese associate a Confapi Pisa e del Tirreno, Confederazione italiana della piccola e media industria privata: molti infatti gli imprenditori che si trovano a fronteggiare una situazione di estrema criticità determinata dall’estrema contagiosità della nuova variante del virus. In più le aziende segnalano che molti dei certificati  emessi da medici di base a seguito di tampone positivo al Covid hanno una durata iniziale di 15 giorni. “Le indicazioni sulle tempistiche per la gestione dei casi positivi – afferma in una nota Luigi Pino, presidente Confapi Toscana e  Confapi Pisa e del Tirreno – sono state anche riviste, ed ora più che mai sarebbe fondamentale intervenire con progressività. Sia chiaro, non è certo nostra intenzione mettere minimamente in discussione il difficile e prezioso lavoro dei medici di base. Solo, ferma restando la necessità di salvaguardare la salute di tutti i lavoratori, è urgente una riflessione sulle tempistiche dei certificati di malattia e sulla loro possibile progressività in base alla personale situazione vaccinale e lavorativa, ai sintomi e agli esiti dei tamponi, pensando alla possibilità di  certificati più brevi di cui valutare poi l’eventuale prolungamento in base all’evolversi della malattia per i casi che non si sono negativizzati”. Le linee guida indicano ormai un isolamento di 10 giorni per i non vaccinati che si riduce a 7 giorni per i vaccinati da meno di 120 giorni e per chi ha ricevuto la dose booster. In entrambi i casi si rientra a lavoro con tampone negativo. In sintesi, nella maggior parte dei casi già dopo 7 giorni con tampone negativo si potrebbe rientrare al lavoro. Volendo, in alcuni casi, in assenza di sintomi ed ove possibile, con lo smart working si potrebbe anche continuare a lavorare non gravando sulle casse dell’INPS e garantendo al contempo continuità alle proprie prestazioni lavorative.

“Facciamo appello all’indispensabile collaborazione dei medici – conclude la nota – affinché anche in tal senso ci aiutino nel gestire al meglio questo momento particolare salvaguardando di concerto salute dei lavoratori e tenuta delle imprese”.


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