Ci sono otto indagati per la morte di Cristian Ghilli, il 19enne morto per un incidente durante una battuta di caccia nei boschi di Gello, tra Ponteginori e Montecatini Valdicecina, in provincia di Pisa, avvenuta lo scorso 6 gennaio. La notizia è riportata dalla stampa locale. La famiglia di Cristian Ghilli, assistita dall’avvocato Giacomo Giribaldi di Livorno, ha infatti presentato un esposto alla procura della Repubblica di Pisa per chiedere che venga fatta chiarezza sull’episodio, e in particolare per capire se fu fatto tutto il possibile per salvare la vita del giovane o se ci sono eventuali responsabilità o ritardi nei soccorsi. Il giovane campione di tiro al volo rimase ferito all’addome dopo essere scivolato al termine di una battuta di caccia: dal fucile partì un colpo che ne causò la morte. Dopo l’esposto, il pm di Pisa, Giovanni Porpora, ha trasmesso gli atti alla Procura di Livorno, competente per territorio.

Agli atti ci sarebbero le telefonate con le richieste di aiuto, compresa la registrazione della prima chiamata al 118. Domani invece si terrà l’autopsia sul corpo del diciannovenne per accertare le cause della morte. Iscritti nel registro degli indagati, con ipotesi di reato per omicidio colposo, otto persone: operatori sanitari che a vario titolo e con ruoli diversi hanno prestato soccorso al giovane e ne hanno disposto il trasferimento a Cecina, dove il giovane morì poco dopo il suo arrivo. La famiglia a quanto si apprende chiede appunto agli inquirenti di capire se Cristian ha avuto tutte le cure necessarie e nei tempi giusti.


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