Domani giovedì 20 gennaio, alle ore 10.00 alle scuole “Micheli” (San Marco) verrà piantato l’Albero della Memoria, per ricordare l’orrore delle deportazioni e commemorare chi ha perso la vita in tutte le guerre.

E’ la prima delle iniziative messe in campo quest’anno dalla Comunità di Sant’Egidio, in compartecipazione con il Comune di Livorno, per celebrare, il prossimo 27 gennaio, il “Giorno della Memoria” della Shoah, ricorrenza internazionale istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005 per ricordare l’anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto.

A Livorno l’avvicinamento a questa data sarà scandito da una serie di iniziative tese a ricordare l’orrore di questa tragica pagina della storia, in collaborazione con la Diocesi di Livorno, con la Comunità Ebraica di Livorno e con Istoreco,

Dopo l’appuntamento di domani, il prossimo mercoledì 26 gennaio (ore 17.00) in via san Francesco 32 verranno posate due pietre di inciampo dedicate a Ada e Benito Attal, nostri concittadini madre e figlio, arrestati a causa di una delazione e deportati nei campi di concentramento. Interverrà alla cerimonia, per l’Amministrazione Comunale, l’assessore alla Cultura Simone Lenzi.

Le pietre d’inciampo o stolpersteine, create dall’artista tedesco Gunther Demnig, sono piccoli blocchi di pietra, ricoperti da una lastra di ottone sulla quale è riportato il nome, l’anno di nascita, il giorno ed il luogo della deportazione, la data di morte. I blocchi sono “incastonati” nella pavimentazione dei marciapiedi per segnalare i luoghi in cui vivevano o lavoravano uomini e donne, arrestati, deportati e uccisi nei campi di concentramento e di sterminio creati dal regime nazista. Il loro scopo, infatti, è quello di mantenere viva la memoria, una sorta di inciampo emotivo e mentale.

Parte del tessuto urbano di Livorno dal 2012, con quelle impiantate quest’anno saranno 20 le pietre collocate in città dalla Comunità di Sant’Egidio che ne ha promosso l’installazione quale omaggio ai concittadini di religione ebraica vittime della deportazione tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944. Dal 1992 sono state poste più di 70.000 pietre in tutta Europa.

La memoria della deportazione degli Ebrei di Livorno, spiega la Comunità di Sant’Egidio, diventa “pietra d’inciampo”, spazio condiviso di ricordo, per un futuro liberato dagli orrori del passato. Con un’attenzione particolare al presente, perché “chi dimentica il proprio passato è condannato a ripeterlo”.

La cerimonia conclusiva del programma di quest’anno si terrà giovedì 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 si aprirono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, alle ore 15.30 con una manifestazione statica alla Sinagoga di piazza Benamozegh alla presenza delle autorità civili e religiose.

Previsti gli interventi di Rav Abraham Dayan, rabbino di Livorno, di Andrea Zargani, delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e di Anna Ajello, Comunità di Sant’Egidio. Seguirà l’accensione della Menorah in memoria delle vittime della Shoah.

L’evento vedrà anche la partecipazione di alcune classi delle scuole “Benci” e “Bartolena”: tenendosi per mano gli alunni cingeranno la Sinagoga in un simbolico abbraccio.

Da segnalare infine che il 27 gennaio alle ore 10.00 il sindaco di Livorno Luca Salvetti deporrà una corona al Cimitero Ebraico.


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