“Il fallimento del modello sanitario toscano è stato definitivamente decretato dal caos tracciamenti e da una gestione del Covid che ha, di fatto, bloccato le attività di molti ospedali regionali”. Lo sostengono il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi, vicepresidente della Terza Commissione, e responsabile regionale del dipartimento sanità del Carroccio e la capogruppo Elisa Montemagni. “Mentre nel Pd sembra prevalere la discussione sui grandi elettori per il Presidente della Repubblica e sulle loro quote rosa – afferma Ulmi- il sistema di tracciamento è in tilt ormai da giorni, con cittadini abbandonati a se stessi e Sindaci che devono organizzarsi con il ‘fai da te’ per capire quanti e chi sono i positivi nei loro comuni”. A pochi giorni dall’audizione in Terza commissione dell’assessore Bezzini e del direttore generale Gelli, Ulmi richiama il grido che, ormai, è di aiuto proveniente dal mondo della sanità. “Leggo con preoccupazione e da medico a grandi linee condivido quanto affermato dal presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze Dattolo – sostiene il consigliere della Lega- Abbiamo poco personale, che da due anni è spremuto al massimo dovendo vivere ciò che era emergenza quasi come fosse ormai l’ordinario, mancano operatori medici, infermieristici, oss, ma soprattutto si deve prendere atto che la medicina territoriale non funziona, i medici di medicina generale sono avamposti in prima linea lasciati a se stessi senza coordinamento e per questi motivi non si riesce a fare quel filtro tra gli utenti, gli ospedali e i loro pronto soccorso, che invece sarebbe estremamente necessario per non farli collassare”. Ulmi poi parla dei tracciamenti in sé. “Il tema di un sistema informatico che non dialoga – sostiene ancora- Lo sollevai nel primo consiglio regionale della legislatura. Oggi non solo abbiamo problemi per fare i tamponi, non solo i sistemi delle varie Asl non dialogano tra sé, ma abbiamo i sindaci, e io posso citare quelli della Lega, che stanno invitando i cittadini risultati positivi a contattarli per non lasciarli abbandonati a se stessi e poter garantire loro i servizi necessari, solamente perché chi fa il tampone tramite Asl, se positivo, viene segnalato anche ai comuni, se passa per le farmacie o per i centri privati, no. Questo è grave, perché su un territorio un Sindaco non è in grado di conoscere quanti positivi ha e chi sono, facendo così saltare anche il sistema dei controlli”. Intanto Ulmi attende di ascoltare le soluzioni, se le avranno, di Bezzini e di Gelli. “Il direttore generale – aggiunge Ulmi- ha parlato di nuove assunzioni, ma essendo arrivato da poco ha anche dovuto ammettere molte criticità che, se un anno fa, avrebbero potuto essere affrontate per tempo, adesso si rischia di farlo con grave ritardo. Basti pensare che molti reparti sono in difficoltà, malati, anche oncologici, si vedono rinviare le operazioni che potrebbero salvare loro la vita, piccoli interventi rinviati di oltre un anno. Quanto è il costo sociale di tutto questo?” La conclusione di Ulmi riguarda gli Stati Generali della Salute. “Siamo alla fine di un percorso – conclude il vicepresidente della Terza Commissione- Sarà fondamentale che agli indirizzi, emersi da un lavoro durato mesi, si dia una rapida concretezza, perché altrimenti vanificheremmo tutto quello che abbiamo messo in campo e resteranno belle parole, ma nulla di più”.

Parla di errori di programmazione la capogruppo della Lega in Consiglio regionale Elisa Montemagni. “Ancora una volta il problema è stato di programmazione – sostiene l’esponente del Carroccio- Non è questione di capire se questa nuova ondata fosse prevedibile o meno, ma sapendo che poteva succedere doveva farci trovare pronti, con valide alternative, per prevenire quei disservizi che stanno complicando la vita ai cittadini e mettendo in ginocchio il sistema sanitario”.


Ceccardi: Giani cambi rotta su covid o presto Toscana in zona arancione

Gkn: proseguiamo assemblea permanente, dopo 6 mesi di lotta