“Sei mesi di assemblea permanente oggi. Il 9 luglio picchiava il sole, oggi nevica nella maggioranza della provincia. Eravamo tra le prime vittime dello sblocco dei licenziamenti per fine emergenza pandemica. E oggi, come beffa tra le beffe, siamo circondati ovunque da positivi. Eppure, con tamponi e tracciamento a carico del presidio, andiamo avanti”. Lo scrive in un post su Facebook il collettivo di fabbrica dei lavoratori della Gkn, l’azienda di Campi Bisenzio (Firenze) da mesi in lotta per la difesa del loro posto di lavoro.  “Continua l’assemblea permanente – spiega il collettivo – perché ancora nulla è stato firmato o concordato con noi. Abbiamo sconfitto i licenziamenti in tronco ma rischiamo di morire per lenta agonia. In questi sei mesi, ne abbiamo scansate tante. Il pietismo, il disfattismo, il rischio di cedere per paura, di perdere la dignità. E oggi, forse, siamo in un nuovo calcolo: raccontare al paese che noi abbiamo vinto, mentre il paese continua a colare a picco. Non c’è fabbrica salva in un paese che non lo è. Il nostro ‘Insorgiamo’ – prosegue il collettivo – in questi sei mesi è stato molto di più di quanto era lecito aspettarsi, molto meno di quanto sarebbe necessario per cambiare realmente i rapporti di forza.  Ma come allora noi non ragioniamo in termini di vittoria o sconfitta, ma solo di ciò che è giusto dire, di ciò che è giusto fare. Consapevoli che non dipende tutto da noi, ma dipende da noi tutti. Per questo, come sei mesi fa, non sappiamo se questo nostro grido, vi arriverà: tenetevi liberi per marzo”, concludono i lavoratori.


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