Tutto è pronto per l’accoglienza a Pisa di una famiglia fuggita lo scorso agosto dall’Afghanistan in seguito al ritiro delle truppe americane e alla conseguente presa di potere dei talebani.

In accordo con la Prefettura, il nucleo familiare, padre, madre e due bambini, giungerà nel pomeriggio in città e potrà alloggiare in un appartamento messo a disposizione dal Comune di Pisa che ne ha affidato la gestione, per un massimo di due anni, alla Croce Rossa Italiana – Comitato di Pisa. L’arredamento degli interni è stato invece messo a disposizione da Ikea. La collaborazione attivata per l’accoglienza è stata presentata questa mattina, presente anche il generale Alessandro De Lorenzo, comandante della 46^ Brigata Aerea di stanza a Pisa.

«La crisi che ha interessato l’Afghanistan lo scorso agosto, successivamente al ritiro delle truppe ONU – spiega la vicesindaco Raffaella Bonsangue -, ha visto la definitiva presa di potere da parte dei talebani. Il collasso del Paese ha reso necessaria la realizzazione di un ponte umanitario a tutela dei cittadini afghani che, in questi anni, hanno collaborato con le Forze Armate, con l’Ambasciata italiana e con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo in Afghanistan. La Difesa ha avviato e portato felicemente a termine le operazioni c.d. “Aquila”. Oltre 1500 sono i militari italiani del comando operativo di vertice interforze coinvolti. Tra questi mi piace ricordare il contributo dei comandi militari presenti sul territorio, la 46a Brigata Aerea e i paracadutisti della Folgore. Un orgoglioso plauso va alla straordinaria operazione di salvataggio compiuto dal maggiore Annamaria Tribuna, di stanza a Pisa che, ai comandi del C-130J, ha riportato a casa i nostri connazionali e i loro collaboratori afghani. Lo scorso 26 agosto, ricevuta una comunicazione da parte della Prefettura di Pisa, ho consolidato i rapporti con il presidio del Governo sul nostro territorio, con l’Anci regionale e nazionale, per offrire la disponibilità e l’accoglienza dei cittadini afghani che hanno collaborato con l’Italia. L’evacuazione umanitaria ha reso urgente l’individuazione di idonee strutture abitative per chi è stato inserito nel circuito di accoglienza di nuclei familiari. Il Comune di Pisa, in questo meccanismo di solidarietà e cooperazione, ha fatto la propria parte mettendosi a disposizione per ospitare richiedenti asili e rifugiati che fuggivano dalla guerra e da un regime dittatoriale, in spregio ai diritti umani, umiliante nei confronti delle donne e dei bambini, disconoscendo ogni meccanismo democratico».

«Nel quadro delineato dalla Prefettura – continua -, abbiamo valutato tutte le modalità operative possibili, alla luce delle convenzioni in atto in termini generali e nello specifico delle modalità concrete di come poteva realizzarsi l’accoglienza. Oggi è tutto pronto per l’accoglienza a Pisa di una famiglia afghana. Abbiamo trovato ampia disponibilità e condivisione del progetto di accoglienza da parte dei dirigenti di Ikea, che hanno provveduto ad arredare l’abitazione, in collaborazione con la nostra amministrazione. Abbiamo assolto ad un dovere di civiltà e di solidarietà, stante la prossimità delle festività natalizie, ci rende ancora più soddisfatti dell’impegno profuso a favore di chi ha bisogno ed ha dovuto abbandonare la propria Patria, a causa del conflitto».

«La 46^ Brigata aerea – ha detto il generale Alessandro  De Lorenzo – ha profuso uno sforzo veramente intenso questa estate, così come tutta l’aeronautica militare, poiché si è trattato di una complessa operazione guidata dalla nostra Difesa. Un’operazione senza precedenti perché si trattava di realizzare un ponte aereo con precisi vincoli temporanei e in un contesto in continua evoluzione, con poco tempo per la preparazione. L’avvenimento di oggi non fa che coronare un percorso iniziato proprio con i velivoli della 46^ Brigata aerea quando dall’Afghanistan vennero recuperate tante famiglie, profughi, e portate in salvo in Italia. Fa piacere sapere che poi queste riescano oggi a trovare una sistemazione dignitosa e decorosa dove poter abitare. Questa notizia, pertanto, ci riempie di gioia a conferma che su questa vicenda il sistema Paese ha funzionato affinché si portasse a compimento un’operazione umanitaria importante».

«In Ikea – dice Marco Cucca, P&C manager Ikea Pisa – lavoriamo ogni giorno per creare una vita migliore per la maggioranza delle persone, partendo proprio da casa, il luogo in cui ognuno di noi ha il diritto di sentirsi protetto e al sicuro. Ancora oggi, però, troppe persone devono ad affrontare situazioni di forte disagio senza poter contare su un posto da chiamare casa, come chi è costretto ad abbandonarla. Questo progetto è l’esempio concreto di come un’efficace collaborazione con le realtà che operano sul territorio e le istituzioni possa portare ad un cambiamento positivo e trasformare semplici spazi in luoghi che restituiscano quel senso di accoglienza che è possibile ritrovare solo all’interno delle mura domestiche».

«Il tema del rispetto dei diritti umani è un tema fondamentale in Croce Rossa, che è coinvolta a vario titolo in molti scenari di conflitti e di guerre – ha spiegato Antonella Petrinelli di Croce Rossa Italiana – Comitato di Pisa -. Abbiamo supportato la realizzazione di questo progetto con il Comune di Pisa, e con Ikea, e siamo felici che ora inizi questo percorso della famiglia qui a Pisa. Siamo tutti convinti che questo nucleo familiare, come tutti gli altri che si sono trovati ad affrontare queste situazioni gravi di difficoltà, ritrovi quella serenità e quell’equilibrio che permetta loro di intraprendere questo percorso di crescita e di incontro insieme a noi».

La Croce Rossa Italiana – Comitato di Pisa dovrà provvedere al pagamento di tutte le utenze relative all’immobile e alle spese di manutenzione per il godimento dello stesso, oneri ed accessori compresi, nonché alle spese di registrazione dell’atto di concessione. Non assumerà invece le spese di manutenzione straordinaria. La concessione alla Croce Rossa può essere prorogata per altri due anni, previa valutazione da parte dell’Amministrazione Comunale, in considerazione del protrarsi della necessità di accoglienza.


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