Taglio del nastro oggi pomeriggio alla presenza del sindaco Massimiliano Ghimenti e della giunta municipale, dell’ingegner Stefano Carani, membro del Cda di Fondazione Pisa e dei restauratori che hanno curato i lavori di restauro.

Al momento pubblico hanno partecipato anche gli uffici comunali che hanno seguito il progetto, la Polizia Municipale, il Maresciallo della stazione locale dei Carabinieri, Evio Bertolini, presidente Anpi Calci e Don Antonio Cecconi.

L’ente della Valgraziosa, andando nello specifico, lo scorso marzo ha partecipato ad un bando emanato da Fondazione Pisa per l’assegnazione di contributi su progetti nel settore dei beni culturali. Il Comune di Calci si è messo subito a lavoro per avanzare la sua candidatura nei tempi richiesti e presentando il progetto di restauro del monumento che aveva bisogno di un intervento di restauro e valorizzazione per tornare al proprio splendore.


Ed ecco che, nel solco dei vari progetti e bandi ai quali ha partecipato, si sono inseriti anche questi lavori, che come annunciato, sono stati ultimati entro le festività natalizie.  

Nello specifico, così come spiegato dai restauratori al momento pubblico organizzato in Piazza del Municipio, “oltre alla rimozione di muschi e licheni e dei danni provocati dall’usura del tempo e delle condizioni atmosferiche, è stata ripulita la superficie lapidea al fine di rimuovere depositi superficiali e parti di cemento incongrue. Dopo di che i restauratori hanno stuccato lacune, fessure e commentature, azioni propedeutiche al protettivo finale idrorepellente che ha completato definitivamente il restauro della statua. Il tutto sotto la supervisione e la direzione della Soprintendenza di Pisa”. 

Importante sottolineare – ha precisto la restauratrice Silvia Bartalucci della Arterestauro di Federico Gelli e Silvia Bartalucci – “la ricostruzione sulla pietra dei caratteri mancanti facendo notare la diversità dall’ originale rispetto all’intervento realizzato. Per rendere questo effetto abbiamo utilizzato calchi con delle gomme siliconiche e resina liquida insieme a terre colorate: in questo caso nero e blu per ottenere un colore, leggermente sotto tono rispetto all’ originale, simile al piombo”.

A sottolineare l’importanza dell’intervento e, soprattutto, l’attenzione al territorio è Fondazione Pisa che si dice “lieta di aver dato un contributo a sostegno dell’iniziativa che oggi viene presentata al pubblico, iniziativa che contribuisce a riqualificare la piazza dove ha sede l’amministrazione comunale di Calci. Questo intervento rappresenta una ulteriore occasione di collaborazione in favore del territorio comunale,  dopo i ripetuti interventi a favore della Certosa ed altri contributi riconosciuti nel tempo per altre iniziative”.

A concludere a nome della giunta il sindaco Massimiliano Ghimenti: “Come ho più volte detto, la memoria senza gesti concreti e con l’abbandono dei suoi luoghi simbolici rischia di essere solo retorica. Con il tassello che abbiamo presentato oggi, abbiamo realizzato un ulteriore passaggio che rende concreta e tangibile l’attenzione della nostra Amministrazione al recupero ed alla valorizzazione dei luoghi della memoria disseminati sul nostro territorio. Quando ci siamo insediati il Cippo ai deportati che si trova nel Parco Sandro Pertini aveva il vetro rotto, la Cappella ai Caduti aveva infiltrazioni ed i dipinti murari attaccati e danneggiati in larga parte, la lapide al Pruno era illeggibile e la Statua in Piazza del Comune necessitava di una corposa manutenzione in quanto, oltre agli effetti delle aggressioni atmosferiche e degli inquinanti, aveva tutte le componenti scritte ormai quasi illeggibili. In circa 7 anni tutti questi luoghi e installazioni della memoria sono stati recuperati e valorizzati. E se questo è stato possibile è perché abbiamo dato priorità a questi aspetti ed abbiamo anche intercettato risorse per fare i lavori. Basti pensare che dei circa 40.000 euro investiti, nel complesso, per i due interventi più corposi, ovvero la Cappella ai Caduti ed il Monumento in Piazza Garibaldi, quasi 30.000 sono venuti da finanziamenti esterni al bilancio comunale. Ringrazio i nostri uffici per questo lavoro e gli enti finanziatori, in questo caso, la Fondazione Pisa, perché, senza dubbio, ricevere un contributo permette di scalare le priorità ed effettuare più interventi. Ringrazio, in particolare, l’ingegner Carani per le parole spese per il restauro e per il lavoro che abbiamo portato avanti”.


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