Nei prossimi tre anni, crescere per la Scuola IMT vorrà anche dire rafforzare l’impegno per ridurre il divario di genere al suo interno e diffondere una cultura dell’inclusività anche all’esterno. 

È quanto emerge dal primo Bilancio di genere – documento di analisi e programmazione –, pubblicato nei giorni scorsi dalla Scuola IMT insieme al Piano delle azioni positive e al Gender Equality Plan.

Il documento, a cura del Comitato unico di garanzia della Scuola, scatta un’istantanea sulla stratificazione di genere fra allievi, ricercatori, docenti e personale amministrativo dal 2018 al 2020 e restituisce l’immagine di una comunità che, inevitabilmente, risente a livello locale dello stesso disequilibrio che affligge l’intero comparto universitario nazionale. Se la componente femminile presente all’interno della Scuola IMT supera, infatti, l’80% fra il personale amministrativo e raggiunge la parità numerica fra gli allievi di dottorato – il 48% sono allieve  –, fra ricercatori e professori le donne sono appena il 17%. Percentuale che si assottiglia ulteriormente man mano che si scalano le posizioni di vertice.

A dicembre dello scorso anno le donne rappresentavano solo il 29% del totale dei componenti degli Organi e delle figure con mansioni direttive. C’è un dato, però, che lascia ben sperare per il futuro, ed è quello del Glass Ceiling Index, un indicatore che mette a confronto la media delle donne che ricoprono posizioni apicali all’interno delle singole Università con quella nazionale. Nel 2020, infatti, la Scuola IMT ha registrato un risultato migliore rispetto alla media nazionale, mostrando l’inizio di un processo che va verso la riduzione del cosiddetto ‘effetto del soffitto di vetro’, quella barriera invisibile che impedisce alle donne di scalare posizioni gerarchicamente superiori. 
Questo primo Bilancio di genere – va detto – oltre a essere lo specchio di una tendenza nazionale che certo penalizza le donne all’interno delle Università italiane, risente anche delle dimensioni ancora contenute della Scuola IMT e della prevalenza di insegnamenti di tipo STEM, cioè quelle discipline afferenti alle aree delle scienze, tecnologia, ingegneria e matematica, che ancora attraggono poche donne. Anche nei settori in cui le donne sono più numerose, tuttavia, come nelle scienze sociali e nelle scienze umane, il dato relativo alla scarsa presenza femminile soprattutto nelle posizioni apicali nella Scuola IMT rispecchia il dato nazionale.  
Per questo motivo, come ha ricordato il neo-Direttore Rocco De Nicola nella sua prolusione di apertura dell’Anno Accademico, sarà cruciale contribuire ad abbattere le barriere di genere nelle materie STEM, per esempio attraverso la sensibilizzazione delle ragazze ai temi della cultura scientifica, anche attraverso specifici eventi di formazione, come quelli che ogni anno il Comitato unico di garanzia della Scuola IMT promuove in occasione della giornata europea delle donne e delle ragazze nella scienza. Sarà anche necessario creare le occasioni per attrarre studiose di qualità nei livelli apicali della Scuola, non solo nei settori delle materie STEM, ma anche in quelli delle scienze umane e delle scienze sociali.

“Siamo felici di presentare il primo Bilancio di Genere della Scuola IMT, promosso e curato dal Comitato Unico di Garanzia” – dichiara il Prof. Emiliano Ricciardi, Presidente del Cug – “Fin dal momento della sua nomina e nello spirito di questo Bilancio, il nostro CUG ha costantemente promosso iniziative per il contrasto ai fenomeni di discriminazione di genere e cercare di ridurre tutti i gap esistenti per lo sviluppo di un ambiente caratterizzato dalla massima inclusività.”

Fra le azioni che la Scuola IMT metterà in campo nel prossimo triennio rientra anche la promozione di una rete tra i Cug cittadini e le diverse istituzioni a livello regionale. La parità di genere, poi, passerà dagli eventi di divulgazione, attraverso la promozione di un ruolo attivo delle donne, ad esempio coinvolgendo sempre più studiose ed esperte come relatrici di seminari e conferenze. Infine, molto importante sarà anche promuovere la ricerca scientifica sulle tematiche di genere e arricchire il patrimonio librario della biblioteca, disponibile in consultazione e prestito anche per tutte le cittadine e cittadini, con volumi riguardanti lo stesso tema.

“Questo primo bilancio di genere della Scuola IMT rappresenta l’unico punto di partenza possibile per attivare misure concrete – spiega la prof.ssa Maria Luisa Catoni, Delegata alla Ricerca, all’Innovazione e alle Pari Opportunità – Auspico che la Scuola IMT continui con rinnovato impegno ed energia a mettere in campo azioni concrete per combattere il divario di genere e per parte mia farò del mio meglio, anche grazie alle deleghe che il nuovo Direttore ha voluto affidarmi. Tuttavia, perché azioni efficaci siano intraprese dalla Scuola IMT e dalle Università – prosegue la prof.ssa Catoni – occorre che vengano varate al livello nazionale misure più concrete dal punto di vista normativo e finanziario, anche facendo leva sul PNRR. Occorre che il Governo ponga al centro della propria agenda la concreta volontà di allinearsi alle migliori pratiche internazionali nell’Università e nella Ricerca per quanto concerne il processo di azzeramento del divario di genere”.

Il Bilancio di genere è un documento previsto per le pubbliche amministrazioni e dalla normativa universitaria per favorire le pari opportunità e il benessere della comunità accademica. Accanto al Bilancio di genere, le pubbliche amministrazioni sono anche tenute alla redazione di un Piano triennale delle azioni positive con l’obiettivo di ridurre le differenze di genere ed eliminare forme di discriminazione al suo interno, così come alla stesura del Gender equality plan, richiesto anche come requisito per l’attribuzione di fondi comunitari alla ricerca. 
Per la promozione delle pari opportunità e l’eliminazione delle discriminazioni sui luoghi di lavoro, nel 2018 Scuola IMT si è dotata di un Comitato unico di garanzia e ha istituito per la prima volta una delega specifica sulle pari opportunità, carica ricoperta per il prossimo triennio dalla professoressa Maria Luisa Catoni. Il passo successivo sarà la nomina di una Consigliera o Consigliere di fiducia, figura prevista dalla legislazione europea, con specifiche mansioni sulla prevenzione e il contrasto alle discriminazioni e alle molestie nei luoghi di lavoro e di studio.


Ricerca: Uni Pisa, da Laurasia e Gondwana l’evoluzione di tutte le piante attuali

In crescita l’export della provincia di Lucca: + 17,7 nei primi nove mesi del 2021