Da Badia di Cantignano fino al Nilo e adesso – di nuovo – a Capannori. Questa in estrema sintesi la vicenda dell’esploratore Carlo Piaggia che dedicò la propria vita all’Africa e che proprio lì trovò la morte nel lontano 1882, in una località dell’attuale Sudan. Di nuovo a Capannori perché proprio oggi (14 dicembre) l’amministrazione comunale ha svelato il progetto di un monumento dedicato al Piaggia, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che verrà collocato – si prevede a giugno 2022 – davanti alla scuola primaria di Capannori, nel centro del capoluogo. 

È l’artista fiorentina Claudia Leporatti ad aver presentato il progetto ‘vincente’ ad una commissione appositamente istituita per individuare il ‘bozzetto’ più idoneo a raccontare, in una sola immagine, immobile ma parlante, vita, umanità ed eredità di un esploratore sui generis.

Alla presentazione, oltre al sindaco di Capannori, Luca Menesini, e al vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Raffaele Domenici, erano presenti il direttore della Fondazione Ragghianti, Paolo Bolpagni, che ha presieduto la commissione, e, ovviamente, l’artista.

“Nel settembre 2023 celebreremo il bicentenario della nascita del Comune di Capannori, un’occasione di estrema importanza per far emergere, con ancora più forza, i tratti distintivi della nostra comunità e di questo territorio e per valorizzare le figure simbolo della nostra storia locale a cui dedicheremo monumenti e intitoleremo strade e piazze nelle varie frazioni – afferma il sindaco di Capannori, Luca Menesini-.  La realizzazione di una statua dedicata all’esploratore Carlo Piaggia rientra proprio in questo ambito. Piaggia è stato sicuramente uno dei personaggi più illustri di Capannori al quale vogliamo dare il giusto riconoscimento dedicandogli un monumento che sarà collocato nel centro del capoluogo. Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per il prezioso contributo alla realizzazione di quest’opera”.

“La Fondazione – precisa il vice presidente Raffaele Domenici – ha intravisto in questa iniziativa l’occasione ideale per ricordare un illustre cittadino in cui la sete di conoscenza era pari all’umanità e alla determinazione, insieme all’opportunità di ricordare il passato e contribuire alla coltivazione della memoria, attraverso la valorizzazione di artisti contemporanei che possono così accrescere il ‘tessuto artistico’ di un territorio già ricco di testimonianze importanti”.

È stata dunque l’occasione per conoscere i dettagli dell’opera che, come recitano le motivazioni diffuse dalla commissione, è stata scelta “perché ritenuta la più rispondente a un’idea di monumento che, consapevole al contempo dell’esigenza di una chiara leggibilità e del rischio di cadere in una retorica celebrativa fuori luogo, ha saputo trovare una via di equilibrio che unisce la qualità estetica, la perizia tecnica e la fedeltà non soltanto al dato fisiognomico, pur importante, ma anche allo spirito del personaggio effigiato”.


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