Prosegue l’impegno del Comune di Lucca per i restauro del complesso monumentale dell’acquedotto realizzato dall’architetto Lorenzo Nottolini nella prima metà dell’Ottocento. Ieri (martedì 28 dicembre) la giunta Tambellini ha approvato il progetto di fattibilità relativo agli interventi di consolidamento delle arcate terminali nord dell’acquedotto.

“Questo intervento si inserisce in un quadro complessivo di attività che l’amministrazione Tambellini sta portando avanti da tempo – spiega l’assessore al patrimonio Gabriele Bove – con l’intento di tutelare e valorizzare un monumento storico che costituisce un vero e proprio simbolo della città di Lucca e della Piana nel suo complesso”.

Grazie ai due lotti di lavori da 590mila euro complessivi, di cui 188 mila a carico del Comune e 190 mila della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (nell’ambito dell’Art Bonus) e 212mila della Regione Toscana, si sta infatti procedendo al restauro del tempietto di San Concordio. Unicoop Firenze, in collaborazione con la sezione soci Lucca, anche tramite crowdfunding, ha inoltre contribuito con 100mila euro. Allo stesso tempo l’amministrazione comunale ha affidato alla società Archimede srl Servizi di Ingegneria le indagini tecniche per chiarire la situazione statica del tratto della parte nord (verso San Concordio) delle arcate dell’acquedotto, in corrispondenza con l’interruzione determinata dall’autostrada A11.

Le indagini, che si sono basate sulla verifica delle deformazioni e delle lesioni delle ultime cinque campate, hanno messo in evidenza che la parte del monumento analizzata non è in pericolo di crollo, ma è comunque necessario mettere in campo interventi per impedire che la situazione possa degradare ulteriormente e si possano formare ulteriori lesioni o distacchi. Le ipotesi che vengono prospettate nel progetto di fattibilità sono due: o un intervento analogo a quello fatto per le arcate sud, con grandi centine e montanti di acciaio, oppure un intervento visivamente più leggero e innovativo con montanti e cavi di acciaio e superfici protette da nastri e fogli di fibre polimeriche e barre in fibra di carbonio. Il primo intervento risulta più invasivo, ma reversibile; il secondo meno invasivo ma per certi versi non reversibile.

L’intervento è finanziato all’interno del Piano triennale delle opere pubbliche con 230mila euro previsti nel 2022. Adesso al progetto di fattibilità seguiranno le successive fasi di progettazione, che saranno condivise con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara, il cui contributo risulterà fondamentale nella scelta della migliore soluzione da adottare per la messa in sicurezza e la tutela del monumento.


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