Ha superato le 44.350 adesioni la petizione, avviata dalla Fondazione Cappellino con diverse altre associazioni ambientaliste locali, per chiedere la sospensione della vendita della riserva naturale della regione Toscana Diaccia Botrona, zona umida di rilievo e patrimonio di biodiversità nel grossetano. Nei giorni scorsi è stata infatti indetta un’asta pubblica dalla Provincia di Grosseto e sono stati aggiudicati ad un privato 950 ettari di terreni situati nel Comune di Grosseto, nell’area del Padule Aperto, ricadenti in parte nella Riserva Diaccia Botrona.

“Una zona – spiegano i promotori della raccolta firme – di grandissima importanza internazionale per lo svernamento dell’oca selvatica (700-800 esemplari), della gru (600 esemplari negli ultimi anni) e di caradriformi come la pavoncella o il piviere dorato. Vi sono inoltre state osservate – aggiungono gli ambientalisti – specie di particolare importanza dal punto di vista conservazionistico, come il lanario, il falco sacro e, addirittura, una gallina prataiola e un’aquila imperiale”. Tra le associazioni che sostengono la petizione per salvare l’area protetta tra il comune di Grosseto e il comune di Castiglione della Pescaia ci sono il Wwf della provincia di Grosseto, il Gruppo Ornitologico Maremmano ‘A. Ademollo’ e il centro rapaci minacciati.

Qui il link alla petizione: https://www.change.org/p/amministrazione-provinciale-di-grosseto-manteniamo-pubblico-l-importante-scrigno-di-biodiversit%C3%A0-della-r-n-diaccia-botrona


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