Oltre 26 milioni di euro di erogazioni nel 2022 e un ‘piano di azione’ pluriennale ben definito e innovativo. Questi, in sintesi, gli elementi più importanti emersi durante la presentazione dei due documenti programmatici della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che si è svolta stamani (4 novembre) alla presenza del presidente Marcello Bertocchini, del vicepresidente Raffaele Domenici e della direttrice Maria Teresa Perelli.

Due documenti, dicevamo, perché, con il rinnovo dell’Organo di indirizzo, avvenuto nel gennaio 2021, oltre alla programmazione 2022 è stato approntato anche un documento previsionale che arriva fino al 2026, delineando, in sostanza, i capisaldi dell’attività futura dell’Ente.

Entrambi i testi, predisposti dal Consiglio di Amministrazione, sono stati licenziati all’unanimità dall’Assemblea dei Soci – chiamata ad esprimere nel merito un parere consultivo – e definitivamente approvati, sempre con voto unanime, dall’Organo di Indirizzo.

“Con oggi – ha dichiarato il presidente Bertocchini – prende il via un nuovo ‘viaggio’, in continuità con il lavoro svolto sinora ma basato sull’osservazione attenta del presente e la costruzione del futuro. Ci auguriamo, infatti, di aver messo a frutto il percorso di ascolto del territorio in cui la Fondazione crede fermamente per dar vita ad una programmazione in linea con le reali esigenze delle tante comunità della provincia.”

IL DOCUMENTO PLURIENNALE 2022-2026

Non solo cifre ma tante idee. Il documento programmatico pluriennale parte da una ‘fotografia’ del presente per delineare linee guida di azione per i prossimi cinque anni. 

LE AREE INTERNE. Più della metà dei comuni della provincia di Lucca vive una fase di grande difficoltà per la carenza di servizi e il conseguente spopolamento. La Fondazione si è attivata con la Scuola Sant’Anna di Pisa, mettendo a disposizione, nelle annualità 2021-2026, fino a 5 milioni di euro per dar vita ad un modello di sviluppo in grado di migliorare la qualità dei servizi socio-sanitari delle aree interne della Valle del Serchio e dell’Alta Versilia, e ha stanziato 1,9 milioni nel triennio 2022-2024 a favore del progetto “Abitare la Valle del Serchio”, un’iniziativa importante da complessivi 17,5 milioni ‘coperti’ per lo più da un finanziamento statale. Nel concreto si tratta di interventi come social housing, rifunzionalizzazione spazi pubblici, recupero beni culturali e immobili di pubblica utilità, opere su beni di edilizia pubblica residenziale.

SVILUPPO SOSTENIBILE. C’è poi nuova attenzione per i progetti in grado di coniugare lo sviluppo economico e sociale del territorio con il rispetto delle tradizioni e dell’ambiente. Sentieristica, ciclabilità, promozione enogastronomica, rispetto della natura. Per questo è in fase di preparazione un bando specifico 2022-2024 con un budget di 3 milioni.

RIGENERAZIONI URBANE E BENI CULTURALI. Sul fronte dei beni culturali c’è l’impegno a valutare progetti di rigenerazione urbana, su immobili ancora da individuare, con uno stanziamento di 4,5 milioni nel triennio 2022-2024, oltre alla consueta attenzione per le evidenze artistiche locali bisognose di urgenti interventi di restauro, per le quali è ripartito lo specifico bando 2021-23 (3 milioni per le annualità 2021-2023).

FRAGILITÀ. Massimo supporto alla Fondazione per la Coesione Sociale, in prima linea sulle tematiche della disabilità, cui nel solo 2022 verranno assegnate risorse per 350 mila euro, grande attenzione ai progetti di cooperazione internazionale (250 mila euro all’anno nel 2022-2024) e una nuova impostazione del bando dedicato al “Sociale” che verrà suddiviso in bandi tematici più specifici ed efficaci.

RICERCA. Si conferma il sostegno alle realtà universitarie locali, Campus e IMT, con quest’ultima pronta ad inaugurare, ad inizio 2023, la nuova residenza di via Brunero Paoli per la quale il MIUR ha confermato il finanziamento di 4,2 milioni, importanti risorse attratte sul territorio. Nel frattempo con l’Università di Pisa è partito il corso di laurea in «Tecnologia e produzione della carta e del cartone» per il quale la Fondazione ha stanziato 100 mila euro annui nel quinquennio 2022-2026. In corso di definizione un bando “Ricerca” che si concentrerà, in particolare, sui temi del trasferimento tecnologico al fine di generare ricadute operative sul territorio per istituzioni e imprese.

Verrà inoltre abbandonato lo storico bando “Sviluppo del territorio” in favore di specifici progetti di sistema, come quello già individuato a sostegno delle filiere produttive caratteristiche del territorio quali nautico, cartario, lapideo e calzaturiero (1 milione nel 2022-2024) che sarà coordinato da LUCENSE nella sua qualità di organismo di ricerca.

Si conferma l’impegno sul fronte della povertà educativa minorile con l’adesione al fondo nazionale che dal 2016 ha realizzato oltre 400 progetti in tutta Italia.

IL DOCUMENTO 2022

“Arte, attività e beni culturali” e “Volontariato in senso ampio”. Questi i due settori in cui verranno impiegate più del 50% delle risorse stanziate (più di 26 milioni) per il 2022, rispettivamente 7,7 milioni e 7,1 milioni.

Oltre al già citato “Bando Beni Culturali” ci sono i bandi dedicati a “Eventi rilevanti” e “Attività culturali”, in aggiunta all’impegno diretto su realtà specifiche, come il progetto di valorizzazione di Villa Argentina a Viareggio (100 mila euro).

Venendo al “Sociale”, come già accennato, c’è soprattutto una grande novità: non un solo bando ma più bandi specifici, pensati per andare incontro ad esigenze sempre più individuabili e concrete, attraverso un budget di fatto raddoppiato nel giro di pochi anni e arrivato a complessivi 2 milioni.

A “Educazione e Ricerca” saranno destinati invece 5,2 milioni, a “Sviluppo locale e lavori pubblici” 4 milioni, mentre fa il suo ‘esordio’ tra i settori rilevanti anche “Salute pubblica” (2 milioni) che è stata inserita tra gli ambiti di maggior impegno della Fondazione anche alla luce delle esigenze messe a nudo nel periodo più difficile dell’emergenza pandemica.

Sono previste poi altre ‘new entry’ come i bandi “Imprese sociali” e “Sport e ricreazione”, a testimoniare la volontà precisa di creare strumenti ad hoc per soddisfare i bisogni individuati attraverso un continuo processo di ascolto del territorio. Particolarmente significativa la presenza di un bando “Progettazione opere pubbliche”, che la Fondazione ha voluto proporre considerando le necessità di molti enti che intendono accedere ai fondi del PNRR, per il cui ottenimento è appunto fondamentale una fase progettuale rapida ed efficace.

Si individua dunque nel 2022 il primo ‘passo’ di un cammino delineato nel documento pluriennale: un ‘passo’ particolarmente importante nella fase di transizione che la società sta attraversando tra la grande emergenza e un presente più sereno, ma che richiede sempre attenzione continua e una costante disponibilità a ridefinire i parametri di intervento.


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