“La brillante operazione contro la ‘ndrangheta di ieri ha toccato anche la Toscana ed in particolare il porto di Livorno dove si ha avuto notizia dell’ennesimo sequestro di droga.
L’indagine ha dimostrato che il porto di Livorno è in asse con quello di Gioia Tauro e che le cosche hanno dei riferimenti tra chi lavora all’interno, anche se non è una novità.
Quello che la Fondazione Antonino Caponnetto dice da tempo è quindi confermato dai fatti: la ‘ndrangheta controlla parte del porto di Livorno alla stregua di quanto accade con i porti del nord Europa. Se ne prenda atto e si adottino le contromisure necessarie”.

Lo dichiara Salvatore Calleri presidente Fondazione Antonino Caponnetto


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